21-10-2025

Le esportazioni di distillati americani sono calate drasticamente nel secondo trimestre del 2025, dopo un anno record nel 2024. Secondo un nuovo rapporto del Distilled Spirits Council of the United States (DISCUS), le esportazioni totali sono diminuite del 9% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Il calo è legato alle continue tensioni commerciali che hanno colpito i principali mercati internazionali per i produttori di alcolici statunitensi.
Il rapporto, pubblicato questa settimana, evidenzia un calo significativo delle esportazioni verso l'Unione Europea, il Canada, il Regno Unito e il Giappone. Questi quattro mercati rappresentavano il 70% del valore totale delle esportazioni di alcolici statunitensi nel 2024, e l'UE da sola rappresentava la metà di tutte le spedizioni. Nel 2025, le esportazioni verso l'UE sono calate del 12%, raggiungendo i 290,3 milioni di dollari nel secondo trimestre. Le esportazioni verso il Regno Unito sono scese del 29% a 26,9 milioni di dollari, mentre quelle verso il Giappone sono diminuite del 23% a 21,4 milioni di dollari.
Il cambiamento più drammatico si è verificato in Canada, dove le esportazioni di alcolici statunitensi sono crollate dell'85%, scendendo sotto i 10 milioni di dollari nel trimestre. Le vendite di alcolici americani in Canada sono diminuite del 68% nel solo mese di aprile 2025. Nel frattempo, nello stesso periodo, le vendite di alcolici di produzione canadese e di altri alcolici importati in Canada sono aumentate di circa il 3,6% ciascuna.
Chris Swonger, presidente e CEO di DISCUS, ha dichiarato che questi dati sono preoccupanti per i distillatori americani dopo un anno da record nel 2024. Ha sottolineato che le persistenti controversie commerciali stanno avendo un impatto negativo immediato sulle esportazioni. Swonger ha inoltre sottolineato le crescenti preoccupazioni per il fatto che i consumatori internazionali scelgono sempre più spesso alcolici di produzione nazionale o importati da altri Paesi rispetto ai marchi americani.
Il rapporto mostra cali a due cifre in diverse categorie di alcolici. Le esportazioni di whisky americano sono diminuite del 13%, quelle di vodka del 14%, quelle di rum del 6%, quelle di brandy del 12% e quelle di cordiali del 15%. Swonger ha sottolineato che i mercati internazionali stanno diventando sempre più importanti per i produttori di whisky statunitensi, che si trovano ad affrontare un rallentamento delle vendite interne e livelli di scorte da record.
Dal 2012, le scorte di whisky americano sono triplicate, raggiungendo quasi 1,5 miliardi di galloni di alcol alla fine del 2024. L'anno scorso, invece, le vendite interne e le esportazioni hanno totalizzato solo circa 103 milioni di galloni.
Swonger ha chiesto di rinnovare gli sforzi per garantire l'esenzione dalle tariffe commerciali con partner chiave come l'UE e il Regno Unito. Ha affermato che le tariffe sugli alcolici importati hanno conseguenze di vasta portata per l'intero settore, che è stato a lungo un modello di commercio equo e reciproco. Swonger ha esortato l'amministrazione del Presidente Biden a lavorare per ripristinare un commercio senza dazi duraturo con i partner di lunga data, per sostenere la crescita continua e la stabilità del settore.
Gli ultimi dati di DISCUS sottolineano come le politiche commerciali globali continuino a influenzare le sorti dei distillatori americani, in un momento in cui essi sono alla ricerca di nuove opportunità all'estero in un contesto di rallentamento della domanda interna. L'industria segue con attenzione il proseguimento dei negoziati tra Washington e i suoi partner commerciali sulle tariffe e sull'accesso al mercato per gli alcolici prodotti negli Stati Uniti.
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