Quasi la metà degli americani intende ridurre il consumo di alcol nel 2025

Il movimento dei sobri curiosi continua a guadagnare terreno negli Stati Uniti: uno studio di NCSolutions (NCS) ha rivelato che il 49% degli americani prevede di ridurre il consumo di alcol nel 2025, con un aumento significativo rispetto al 44% del 2023. Questa tendenza è stata in costante aumento negli ultimi anni, con la percentuale di coloro che intendono ridurre il consumo di alcolici passata dal 34% del 2023 al 41% del 2024.

Uno degli indicatori più chiari di questo cambiamento è la crescente partecipazione al Dry January, quando molti scelgono di astenersi dall'alcol per un mese. Nel 2025, il 30% degli americani ha preso parte all'iniziativa, con un aumento del 36% rispetto al 2024.

Il cambiamento delle abitudini dei consumatori si riflette sul mercato. I dati di acquisto dell'NCS mostrano che il mese di gennaio registra costantemente le vendite più basse di alcolici negli Stati Uniti. Nel 2024, gli acquisti di liquori sono calati del 39% rispetto a dicembre, le vendite di vino sono diminuite del 36% e le vendite di birra, sidro e seltz sono calate del 21%.

Allo stesso tempo, la domanda di bevande analcoliche è in aumento. Nel 2024, gli acquisti di birra analcolica sono cresciuti del 22% rispetto all'anno precedente. I consumatori mostrano anche un crescente interesse per le bevande infuse con THC e CBD, con il 26% degli intervistati nel 2025 che ha espresso il desiderio di provare queste opzioni. L'interesse è maggiore tra la Generazione Z (38%) e i millennial (37%).

La Generazione Z guida lo spostamento dall'alcol

La forza trainante di questo movimento è la Generazione Z. Ben il 65% dei suoi membri dichiara di avere intenzione di bere meno nel 2025, una percentuale superiore a quella dei millennial (57%), della Generazione X (49%) e dei baby boomer (30%).

Inoltre, il 39% degli intervistati della Gen Z ha dichiarato l'intenzione di adottare uno stile di vita privo di alcol per tutto l'anno, un aumento significativo rispetto al 2024. Per contro, solo il 19% dei millennial e della Generazione X, e appena il 10% dei baby boomer, ha espresso lo stesso impegno.

Il mercato in espansione delle bevande analcoliche

Il crescente interesse per le opzioni analcoliche ha portato a una maggiore disponibilità. Nell'ultimo anno, il 37% degli americani ha dichiarato di aver notato un maggior numero di scelte analcoliche in ristoranti, bar e negozi al dettaglio. Questa tendenza è ancora più marcata tra i consumatori più giovani, con il 53% della generazione Z e il 49% dei millennial che osservano un aumento delle opzioni.

I supermercati rimangono il luogo più comune per l'acquisto di bevande analcoliche (37%), seguiti dalle grandi catene di vendita al dettaglio (30%). Il 20% dei consumatori le acquista al ristorante.

Strategie di marketing per attirare i consumatori sobri e curiosi

I social media svolgono un ruolo centrale nella promozione delle bevande analcoliche. Tra i consumatori più giovani, il 35% della generazione Z e dei millennial scopre nuove opzioni analcoliche attraverso queste piattaforme, rispetto al 22% della generazione X e al 18% dei baby boomer.

Anche le sponsorizzazioni di celebrità e influencer influiscono sulle decisioni di acquisto. Più di un quarto (28%) dei consumatori più giovani ha provato una bevanda analcolica promossa da un personaggio pubblico.

Quando i prodotti sono commercializzati come parte di uno stile di vita sobrio e curioso, il 43% della Generazione Z e il 33% dei millennial sono più propensi ad acquistarli, rispetto al 16% della Generazione X e al 10% dei baby boomer.

"I dati degli ultimi tre anni sono chiari: i consumatori più giovani sono più motivati a bere meno alcolici rispetto ai loro genitori e nonni", ha dichiarato Alan Miles, CEO di NCSolutions. "I marchi di bevande possono sfruttare questa tendenza rivolgendosi al pubblico giusto, utilizzando i canali appropriati e collaborando con gli influencer che promuovono questo stile di vita".

Lo studio di NCSolutions si basa su indagini annuali condotte tra il 2023 e il 2025 tra i consumatori statunitensi di età superiore ai 21 anni.