Telmont presenta la Réserve de la Terre III biologica, mentre lo champagne sostenibile guadagna slancio

Con la nuova cuvée, il produttore francese si pone obiettivi ambientali, puntando a una conversione completamente biologica e alla neutralità del carbonio entro il 2050

18-09-2025

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Telmont Unveils Organic Réserve de la Terre III as Sustainable Champagne Gains Momentum

Telmont, una maison di Champagne con sede a Damery, in Francia, ha presentato la terza edizione della sua cuvée "Réserve de la Terre", prodotta esclusivamente con uve da agricoltura biologica. L'uscita fa parte dell'impegno costante di Telmont per una vinificazione sostenibile e per la tutela dell'ambiente nella regione dello Champagne, dove solo il 5% circa dei vigneti è certificato biologico.

La nuova Réserve de la Terre è prodotta nell'ambito del progetto "In the Name of Mother Nature" di Telmont. La maison intende dimostrare che lo Champagne di alta qualità può essere prodotto da terreni vivi, privi di erbicidi, pesticidi e fertilizzanti sintetici. Questo approccio si basa su metodi di viticoltura organica e rigenerativa.

Bertrand Lhôpital, maestro di cantina di Telmont, ha descritto la filosofia alla base della cuvée: "Le uve biologiche ci forniscono una materia prima eccezionale. Produrre questo Champagne significa esaltare il nostro terroir: freschezza e maturità, complessità e finezza".

La Réserve de la Terre III è un assemblaggio di due annate: 2021 (36%) e 2020 (64%). La vendemmia 2021 è stata caratterizzata da condizioni climatiche estreme che hanno ridotto le rese, ma che hanno portato a una freschezza unica. L'annata 2020 ha contribuito alla maturità e alla ricchezza dell'assemblaggio. La composizione finale comprende Chardonnay (44%), Meunier (33%) e Pinot Noir (23%). Dopo tre anni di affinamento in cantina e con un basso dosaggio di 5,4 grammi per litro, il vino offre un profilo aromatico complesso con note di gelsomino, viola, pepe bianco, mandorla e frutta esotica. Al palato, bilancia la freschezza con la maturità, con sapori di mela verde, limone candito e marzapane. Il finale è descritto come vibrante ed elegante.

La versatilità dello Champagne lo rende adatto all'abbinamento con ostriche o carpaccio di capesante.

Dal 2021, Telmont ha perseguito un obiettivo chiaro: convertire tutti i propri vigneti e quelli dei suoi partner all'agricoltura biologica e rigenerativa. L'azienda riferisce di aver già raggiunto questo obiettivo sul 70% della sua superficie vitata. Telmont mira inoltre a raggiungere la neutralità di carbonio entro il 2050.

Per sostenere questi obiettivi, Telmont ha messo in atto diverse iniziative. Tra queste, l'eliminazione degli imballaggi superflui, la co-progettazione di quella che sostiene essere la bottiglia di Champagne più leggera sul mercato, con i suoi 800 grammi, l'abbandono delle bottiglie di vetro trasparente e di quelle personalizzate più pesanti, oltre i 900 grammi, la cessazione delle spedizioni aeree e la transizione verso fonti di energia rinnovabili.

Gli sforzi di sostenibilità hanno attirato il sostegno di investitori come l'attore e attivista ambientale Leonardo DiCaprio. DiCaprio ha commentato la nuova uscita: "Con questa nuova cuvée Réserve de la Terre, Telmont dimostra i benefici della viticoltura biologica per il suolo, per i viticoltori e per il vino stesso. È il gusto del futuro".

Ludovic du Plessis, presidente della Maison Telmont, ha sottolineato che l'eccellenza nella vinificazione inizia con il rispetto della terra: "Ogni viticoltore sa che per produrre un grande Champagne è necessario rispettare fedelmente la terra da cui proviene, la vitalità del suolo e la biodiversità. Questo è ciò che la viticoltura biologica e rigenerativa rende possibile. La nostra Réserve de la Terre esprime perfettamente ciò che crediamo: il vino è eccellente quando la terra è viva e in equilibrio".

Il lancio della Réserve de la Terre III sottolinea la posizione di Telmont come leader nelle pratiche sostenibili in Champagne. La casa continua a spingere per una più ampia adozione di metodi biologici in una regione in cui tali pratiche rimangono rare.

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