Le esportazioni di vino italiano negli Stati Uniti sono crollate del 28% nell'estate 2025 nonostante i tagli ai prezzi

17-10-2025

Le nuove tariffe e l'indebolimento del dollaro determinano il calo più marcato in oltre un decennio, sollevando preoccupazioni per il settore chiave delle esportazioni italiane

Lamberto Frescobaldi

Le esportazioni di vino italiano negli Stati Uniti hanno registrato un forte calo nei mesi di luglio e agosto 2025, con una diminuzione del 28% in valore rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Questo calo arriva nonostante i produttori italiani abbiano abbassato i prezzi medi di circa il 17% nel tentativo di compensare l'impatto delle nuove tariffe. I dati provengono dall'Osservatorio dell'Unione Italiana Vini (Uiv), che dall'inizio dell'anno ha registrato un costante deterioramento del mercato statunitense. La flessione coincide con l'introduzione di nuove tariffe doganali sul vino italiano.

Nei primi otto mesi del 2025, l'andamento delle esportazioni si è modificato in modo significativo. Mentre il primo trimestre ha registrato una crescita positiva del 12,5% in valore, a fine agosto il dato complessivo era sceso a -3%. I cali più significativi sono stati registrati durante i mesi estivi: Luglio ha visto una diminuzione del 26% rispetto a luglio 2024, mentre agosto ha registrato un calo del 30%. Agosto è stato anche il primo mese di piena applicazione delle nuove tariffe del 15%, secondo i dati Istat.

Le stime preliminari della Direzione Generale Fiscalità e Unione Doganale della Commissione Europea (DG Taxud) indicano che settembre porterà un'altra contrazione a due cifre delle esportazioni. Le prospettive per le esportazioni di vino italiano negli Stati Uniti restano quindi deboli.

Lamberto Frescobaldi, presidente dell'Uiv, ha commentato che sia i dazi che l'indebolimento del dollaro hanno pesato molto sull'andamento del mercato. Ha osservato che il consumo di vino negli Stati Uniti è in calo e che un aumento temporaneo degli ordini per le scorte non può essere sostenuto. Frescobaldi ha affermato che i dati estivi confermano queste tendenze e ha sottolineato che le aziende vinicole italiane devono ora concentrarsi sulle strategie a medio e lungo termine. Ha chiesto di migliorare l'efficienza e la gestione all'interno delle aziende, nonché di intensificare gli sforzi per mantenere la presenza sui mercati esteri, soprattutto negli Stati Uniti, una volta che le condizioni si saranno stabilizzate.

Frescobaldi ha inoltre sottolineato l'importanza del sostegno governativo agli sforzi di promozione e internazionalizzazione. Ha espresso la speranza che le prossime misure governative stanzino nuove risorse per la promozione del vino italiano attraverso l'Ice, l'agenzia italiana per il commercio.

L'Osservatorio Uiv ha inoltre segnalato che, nei primi otto mesi del 2025, le esportazioni verso i Paesi extra-UE sono diminuite del 3% in valore e del 4% in volume sulla base dei dati doganali. Tra le principali destinazioni esterne all'Unione Europea, la Cina ha registrato un calo del 27%, la Russia del 26%, il Giappone del 5%, la Svizzera del 3% e il Regno Unito del 2,5%. Fa eccezione il Canada, le cui esportazioni sono aumentate del 10,5%.

Il calo delle esportazioni di vino italiano è tenuto sotto stretta osservazione dai leader del settore e dai politici, che stanno valutando come sostenere al meglio uno dei settori di esportazione più importanti dell'Italia in un periodo difficile per il commercio globale.