Le importazioni di vino in Messico aumentano del 26,5%

Cresce la sete di vino in Messico, ma il budget è importante

04-10-2024

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Il Messico ha registrato un aumento significativo delle importazioni di vino nella prima metà del 2024, con un incremento del 26,5% in volume, raggiungendo i 39,3 milioni di litri, mentre il valore totale è cresciuto più modestamente, del 4,2%, raggiungendo i 155,6 milioni di dollari, secondo i dati delle autorità doganali messicane. Questa disparità tra volume e valore è dovuta a una riduzione del 17,6% del prezzo medio, che ora si attesta a 3,96 dollari al litro. Queste cifre riflettono una crescita del volume che supera il precedente record di 37,4 milioni di litri stabilito nel 2022, indicando un forte consumo nel Paese, anche se con una preferenza per i vini a basso prezzo. Infatti, il valore delle importazioni è rimasto vicino al record di 155,8 milioni di dollari raggiunto sempre nella prima metà del 2022.

L'aumento delle importazioni negli ultimi tre anni è stato costante, con livelli sostenuti superiori a 30 milioni di litri ogni semestre e una fatturazione vicina ai 155 milioni di dollari. Questo dato contrasta con il forte calo registrato nel 2020 a causa della pandemia COVID-19. A partire dal 2021 e dal 2022, il Messico ha registrato una notevole ripresa che ha quasi raddoppiato le importazioni sia in volume che in valore. Tuttavia, la crescita post-pandemia è stata seguita da una notevole correzione nel 2023, influenzata da fattori quali l'incertezza economica globale, l'inflazione e le politiche di austerità monetaria. Questo calo potrebbe anche essere attribuito a un eccesso di scorte accumulate alla fine della pandemia, che ha portato a una riduzione degli acquisti lo scorso anno.

Gli acquisti di vino in bottiglia non frizzante sono stati i più rilevanti durante il semestre, rappresentando circa i tre quarti del valore totale e il 72% del volume importato. La crescita di questa categoria, con un aumento di 6,5 milioni di litri, è il principale motore dell'aumento complessivo di 8,2 milioni di litri. Il resto della crescita è distribuito tra i vini spumanti, che sono aumentati di un milione di litri, e i vini sfusi e Bag-in-Box (BiB), che hanno aggiunto 0,3 milioni di litri ciascuno. In termini percentuali, la categoria che è cresciuta di più è quella dei vini BiB, con un aumento del 47%, trainato dai prodotti spagnoli. Questo segmento mostra un comportamento differenziato in un mercato che, in generale, ha optato per prodotti di prezzo inferiore.

In termini di valore, i 6,3 milioni di dollari in più nelle importazioni sono in gran parte dovuti all'aumento di 15,7 milioni di dollari dei vini imbottigliati non frizzanti, che ha compensato i cali dei vini frizzanti e sfusi. La Francia, con i suoi vini spumanti ad alto prezzo, ha visto diminuire le entrate di quasi 9 milioni di dollari, mentre i vini sfusi spagnoli hanno perso un milione di dollari. D'altro canto, le vendite di vini BiB sono aumentate di 0,6 milioni di dollari, a dimostrazione di un aumento degli acquisti di prodotti a prezzi accessibili. Questi spostamenti spiegano perché la crescita in volume sia maggiore di quella in valore e come alcuni segmenti abbiano beneficiato delle dinamiche del mercato.

Il Cile è stato il protagonista del semestre, raddoppiando le vendite in volume da 6,4 a 13 milioni di litri. Tuttavia, vendendo a un prezzo medio di soli 2 dollari al litro, il 19,1% in meno rispetto al periodo precedente, la crescita dei ricavi è stata del 62,5%, raggiungendo i 30 milioni di dollari. Ciò ha permesso al Cile di posizionarsi come principale fornitore di vino al Messico in termini di volume, superando la Spagna, che ha registrato una crescita più modesta del 2,4% in volume, raggiungendo 11,9 milioni di litri. In termini di valore, la Spagna continua a guidare il mercato con 46,5 milioni di dollari, grazie a un prezzo medio di 3,91 dollari al litro, ben superiore a quello cileno.

L'Italia, da parte sua, ha registrato una notevole crescita dei volumi, con un aumento del 29% a 8 milioni di litri. Con un prezzo medio di 3,96 dollari al litro, leggermente superiore a quello spagnolo, l'Italia ha raggiunto 32 milioni di dollari di ricavi, posizionandosi al di sopra del Cile. La Francia, invece, è stata una delle più colpite, con una riduzione del 17% dei volumi e un calo di oltre un terzo dei ricavi, passati da 38 a 25 milioni di dollari. Questo calo è dovuto in gran parte alla diminuzione delle vendite dei suoi vini spumanti ad alto prezzo. L'Argentina ha affrontato una situazione simile, con un calo del 15,2% in volume e del 15,7% in valore, con una perdita di mezzo milione di litri e di 2 milioni di dollari sul mercato messicano.

Altri fornitori, come il Portogallo e l'Australia, hanno registrato una crescita significativa in termini relativi. Il Portogallo, con vendite praticamente nulle nella prima metà del 2023, è riuscito a fatturare quasi 1 milione di dollari, mentre l'Australia ha raddoppiato il volume delle vendite raggiungendo i 173.000 litri, anche se a un prezzo medio che è la metà di quello registrato l'anno precedente. Questi dati suggeriscono che il mercato messicano continua ad essere attraente per un'ampia gamma di origini, sebbene i cambiamenti nella struttura dei prezzi e la preferenza per prodotti più accessibili stiano incidendo sulla competitività di alcuni Paesi produttori tradizionali.

In aggregato per i 12 mesi fino a giugno 2024, le importazioni di vino del Messico si attestano a 79,9 milioni di litri, con un valore di 324 milioni di dollari e un prezzo medio di 4,06 dollari al litro. Sebbene questi dati siano ancora in calo rispetto al precedente periodo di 12 mesi, riflettono una ripresa rispetto alle perdite registrate nel 2023 e consolidano il Messico come un mercato di crescente interesse per gli esportatori di vino, in particolare per quelli in grado di adattarsi alle nuove esigenze di prezzo e qualità dei consumatori messicani.

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