03-09-2024

Secondo gli ultimi dati dell'Osservatorio UIV-Vinitaly (UVO), il vino italiano, un punto fermo nei mercati globali, è riuscito a mantenere la sua posizione di forza nei Paesi extra-UE nel primo semestre del 2024. Nonostante il difficile contesto economico globale, da gennaio a giugno sono stati esportati fuori dall'Unione Europea quasi 4,7 milioni di ettolitri di vino italiano, generando un significativo introito di 2,1 miliardi di euro.
La tenuta delle esportazioni di vino italiano nei Paesi extra-UE sottolinea il ruolo critico di questi mercati come motori del settore. Tuttavia, questa performance positiva non è stata priva di sfide. La prima metà dell'anno ha visto un inizio robusto, ma il ritmo di crescita ha iniziato a rallentare progressivamente, come previsto dagli analisti del settore. Il mese di giugno, in particolare, ha segnato un notevole calo, con una diminuzione dei volumi di esportazione del 10% e dei valori del 7% rispetto ai mesi precedenti.
Questo rallentamento è più evidente se si confrontano i dati dei primi cinque mesi del 2024 con quelli della fine di giugno. La crescita complessiva del volume delle esportazioni, che era stata del 10% a maggio, si è ridotta al 6,3% a metà anno. Analogamente, la crescita del valore delle esportazioni è scesa dal 7,3% al 4,7%. Questi dati evidenziano la volatilità e la sensibilità dei mercati globali alle varie pressioni economiche, tra cui l'inflazione e i cambiamenti nel comportamento dei consumatori.
L'andamento delle esportazioni nei Paesi non appartenenti all'UE presenta un quadro eterogeneo. Corea del Sud, Messico e Australia sono emersi come mercati forti, continuando a mostrare una crescita della domanda di vino italiano. Questa tendenza è stata particolarmente significativa in quanto questi Paesi hanno mantenuto la loro traiettoria di crescita anche quando altri mercati chiave hanno iniziato a vacillare.
Al contrario, altri mercati importanti come la Russia e il Giappone hanno registrato un forte calo. Le importazioni russe sono crollate del 25%, mentre la domanda giapponese è diminuita del 10%. Questi mercati avevano precedentemente mostrato una crescita promettente nei primi mesi del 2024, rendendo la loro flessione a metà anno particolarmente sorprendente.
La situazione in Russia e Giappone è stata aggravata da un rallentamento più ampio in molti altri mercati importanti. Il Regno Unito, un mercato tradizionalmente forte per il vino italiano, ha registrato un calo del 15% nei volumi di esportazione a giugno. Analogamente, anche Svizzera, Canada e Cina hanno registrato cali rispettivamente del 12%, 18% e 12,5%. Questi cali evidenziano le sfide che i produttori di vino italiani devono affrontare per mantenere lo slancio delle esportazioni a fronte di una domanda fluttuante.
Gli Stati Uniti, uno dei maggiori mercati extra-UE per il vino italiano, hanno mostrato un andamento complesso nella prima metà del 2024. Nel complesso, il volume delle esportazioni di vino negli Stati Uniti è diminuito del 4,8%. Tuttavia, questo dato è stato compensato da un aumento dell'1% del valore, indicando uno spostamento verso vini di prezzo più elevato o una resistenza della disponibilità dei consumatori a pagare per prodotti di qualità superiore.
Questa divergenza di tendenze è stata particolarmente evidente nelle performance contrastanti dei vini fermi e spumanti. Mentre la domanda di vino fermo negli Stati Uniti è scesa del 9% in volume, il vino spumante ha continuato a guadagnare popolarità, con un'impressionante crescita del 4,5% a maggio e un più modesto aumento del 2,9% a giugno. Questa tendenza suggerisce una crescente preferenza dei consumatori americani per i vini spumanti, forse dovuta a cambiamenti culturali, a occasioni speciali o a un interesse sostenuto per il Prosecco e altre varietà spumeggianti italiane.
Nonostante le sfide generali del mercato, il segmento dei vini spumanti è riuscito a mantenersi relativamente resistente. Sebbene si sia registrata una contrazione della crescita, essa è stata meno grave rispetto ad altre categorie. Il volume delle esportazioni di vino spumante è passato da una crescita del 18% all'inizio dell'anno al 14,5% a metà anno, mentre il valore ha subito una riduzione dal 12,3% al 9,3%. Tuttavia, queste cifre rappresentano ancora una forte performance in un segmento che è spesso più suscettibile alle fluttuazioni economiche a causa della sua associazione con le occasioni celebrative.
L'interesse sostenuto per i vini spumanti evidenzia la natura dinamica delle preferenze dei consumatori e la capacità dei produttori italiani di capitalizzare questa tendenza. Il leggero calo dei prezzi medi, pari all'1,5%, potrebbe far pensare a una maggiore concorrenza o a uno spostamento verso punti di prezzo più accessibili per mantenere i volumi di vendita.
Per quanto riguarda la seconda metà del 2024, diversi fattori saranno cruciali nel determinare la traiettoria delle esportazioni. La continua forza di mercati come la Corea del Sud, il Messico e l'Australia sarà essenziale per compensare le perdite in altre regioni. Inoltre, la comprensione e l'adattamento all'evoluzione delle preferenze negli Stati Uniti, in particolare nel segmento dei vini spumanti, potrebbe fornire un modello per sostenere la crescita in altri mercati maturi.
Tuttavia, le sfide sono notevoli. Il rallentamento di metà anno riflette le più ampie incertezze economiche globali, tra cui le pressioni inflazionistiche, le tensioni geopolitiche e il cambiamento delle abitudini dei consumatori. Per gli esportatori di vino italiani, la chiave sarà rimanere agili, reattivi e innovativi nelle loro strategie, assicurando che possano continuare a sfruttare la forte reputazione globale del vino italiano anche in tempi più difficili.
Sebbene la prima metà del 2024 abbia dimostrato che i mercati extra-UE rimangono una parte vitale della strategia di esportazione del vino italiano, il percorso futuro richiederà un'attenta navigazione in un panorama globale sempre più complesso e competitivo. La capacità di ripresa del vino italiano è indiscutibile, ma la sua crescita dipenderà dalla capacità del settore di adattarsi alle opportunità e alle sfide che lo attendono.
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