L'opportunità di un consumo moderato di vino

Svelate le ultime scoperte su vino, salute e longevità

21-02-2024

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Nel cuore dell'Europa, un dibattito antico come i vigneti stessi continua a fermentare, mescolando la ricerca scientifica e la tradizione culturale. Si tratta del vino, venerato da molti e vilipeso da alcuni. Questa discussione secolare trova nuovo vigore tra le mutevoli tendenze della salute e le maree economiche, con particolare impatto su nazioni come l'Italia e la Francia, dove il vino non è solo una bevanda ma una pietra miliare della cultura, dell'economia e dell'identità.

L'Unione Europea è il più grande produttore di vino al mondo, eppure è proprio qui, all'interno dei suoi confini, che le implicazioni del vino sulla salute scatenano accesi dibattiti. Nonostante le accuse di effetti dannosi per la salute, a prescindere dai livelli di consumo, la domanda sorge spontanea: La scienza supporta queste affermazioni?

Questa domanda è stata al centro della conferenza "Moderate Wine Consumption & Mediterranean Diet" tenutasi a Bruxelles, alla quale hanno partecipato esperti internazionali. Tra questi, Attilio Giacosa, professore di gastroenterologia e membro del comitato scientifico dell'Irvas, l'Istituto di ricerca sul vino, la nutrizione e la salute. Il consenso? Il vino, in quanto bevanda alcolica, dovrebbe essere consumato in modo moderato e responsabile: due bicchieri al giorno per gli uomini e uno per le donne, durante i pasti, come raccomanda l'Irvas.

Basandosi su studi epidemiologici italiani e internazionali, Giacosa ha sottolineato che un consumo regolare e moderato di vino in età adulta, associato a una dieta sana, non è dannoso. Ha fatto riferimento al concetto di "Curva J" in ambito scientifico, che dimostra che un consumo moderato di vino può ridurre la mortalità rispetto all'astensione, mentre un consumo eccessivo la aumenta drasticamente. Questo modello si osserva non solo nei tassi di mortalità, ma anche nelle malattie cardiovascolari e nei disturbi cognitivi.

Tuttavia, la validità della Curva J è stata contestata. Nel 2018, The Lancet ha pubblicato uno studio del gruppo Global Burden of Diseases, in cui si afferma che nessun livello di consumo di alcol può ridurre il rischio di malattia, suggerendo un approccio a tolleranza zero. Tuttavia, nel luglio 2022, The Lancet ha presentato nuovi risultati dello stesso gruppo, dimostrando che per gli adulti di età superiore ai 40 anni, il rapporto tra assunzione moderata di alcol e rischio di malattia non è lineare, ma segue una curva J. Questa nuova posizione conferma i benefici di un consumo moderato di alcol, mettendo in discussione la posizione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità del 2018 secondo cui "nessun livello di alcol è sicuro".

Nonostante i dibattiti in corso, i benefici di un consumo moderato di vino - longevità, riduzione del rischio di malattie cardiovascolari, diabete e declino cognitivo - sono sempre più riconosciuti. Tuttavia, questo non significa che i non bevitori debbano iniziare a consumare alcolici per ottenere benefici per la salute. Al contrario, le evidenze suggeriscono che coloro che amano il vino con moderazione non devono interrompere la loro abitudine per il bene della salute.

La conferenza ha anche fatto luce sul significato più ampio del vino. Lamberto Frescobaldi, presidente dell'Unione Italiana Vini e leader dell'importante gruppo vinicolo Frescobaldi, ha sottolineato come il vino sia un ambasciatore del patrimonio europeo, della biodiversità, della conservazione del paesaggio, della tradizione e della vitalità economica. Con il consumo di vino nell'UE in calo dal 2008, le parti interessate sono desiderose di promuovere un consumo responsabile, sostenendo al contempo l'attenzione legislativa per la trasparenza e la protezione del prodotto.

Mentre il dibattito continua, ciò che rimane chiaro è la richiesta di un approccio equilibrato al consumo di vino, basato sulla qualità e sulla sostenibilità. Il vino, a quanto pare, continuerà a far discutere di salute, cultura ed economia, incarnando la complessità delle società umane e la ricerca infinita di comprensione.

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