Le offerte per i vini pregiati aumentano del 135% mentre i prezzi toccano i minimi da cinque anni a questa parte, sotto la spinta di acquirenti britannici e asiatici

Gli indici di mercato registrano i guadagni più consistenti degli ultimi tre anni, mentre la Borgogna e lo Champagne faticano ancora a riprendersi da un forte calo

11-12-2025

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Fine Wine Bidding Surges 135% as Prices Hit Five-Year Low, Driven by UK and Asian Buyers

Con l'avvicinarsi del 2025, il mercato globale dei vini pregiati mostra segni di nuovo slancio dopo diversi anni di declino. Secondo Liv-ex, la borsa internazionale dei vini pregiati, i prezzi hanno raggiunto il punto più basso degli ultimi cinque anni, creando una rara opportunità per gli acquirenti. Il valore delle offerte su Liv-ex è salito a 31 milioni di sterline, il livello più alto dall'aprile 2023. L'aumento dell'attività arriva mentre i principali indici del mercato registrano i guadagni più consistenti da oltre tre anni, segnalando un cauto ottimismo tra i commercianti e i collezionisti.

La recente impennata della domanda è guidata principalmente da acquirenti provenienti dal Regno Unito e dall'Asia, che insieme hanno alimentato un aumento del 135% dell'attività di offerta rispetto alla media del 2024. Gli acquirenti europei rappresentano ora quasi il 40% di tutti gli acquisti su Liv-ex, segnando la quota più alta dall'agosto 2022. Nel frattempo, la domanda statunitense rimane contenuta, con gli acquirenti americani che rappresentano poco meno del 17% degli scambi.

L'indice Liv-ex 1000, il più ampio benchmark di Liv-ex, è aumentato dello 0,4% a novembre, segnando il terzo mese consecutivo di guadagni. L'indice Liv-ex 50 ha fatto da apripista con un aumento dell'1,5% a novembre e del 2,9% negli ultimi tre mesi. Per la prima volta dal maggio 2023, le offerte per i vini Bordeaux di prima crescita hanno superato le offerte, indicando un rinnovato interesse per alcune delle etichette più prestigiose del mercato.

Nonostante questi segnali positivi, le sfide rimangono. Il mercato sta ancora smaltendo le scorte in eccesso delle ultime annate e le prossime campagne di Borgogna e Bordeaux richiederanno un'attenta determinazione dei prezzi per mantenere lo slancio. Tom Burchfield, responsabile del settore Market Intelligence di Liv-ex, ha osservato che l'ottimismo sta tornando dopo tre anni di costante declino, ma rimane fragile.

Alcune regioni ed etichette si sono dimostrate più resistenti durante la crisi. I vini del Sauternes hanno registrato solo cali modesti e in alcuni casi hanno addirittura guadagnato. Tutti e cinque i componenti dell'indice Sauternes 50 si sono classificati tra le dieci etichette più stabili dal settembre 2022. Anche i vini italiani come Solaia e Gaja hanno tenuto bene rispetto agli altri. Al contrario, la Borgogna e lo Champagne hanno subito perdite significative dopo i forti aumenti dei prezzi durante la corsa al rialzo dal 2020 al 2022.

Tra i vini più performanti da settembre 2022, Chateau Climens Premier Cru Classe (Barsac) è salito del 4,2% e Chateau Coutet Premier Cru Classe (Barsac) è salito del 4,1%. Anche il Montrachet Grand Cru di Joseph Drouhin ha registrato un leggero aumento, nonostante il calo più ampio della Borgogna. Dall'altra parte dello spettro, il Bonnes Mares Grand Cru di Domaine Georges Roumier è sceso di oltre il 53%, mentre diverse case di Champagne, tra cui Cristal e Salon di Louis Roederer, hanno registrato cali superiori al 30%.

I volumi commerciali riflettono queste tendenze. I vini italiani hanno rappresentato oltre un quarto di tutti gli scambi a novembre - la quota più alta degli ultimi due anni - con un'attività significativa per Produttori del Barbaresco, Argiano Brunello di Montalcino e Tignanello Toscana. I vini più scambiati in termini di valore sono stati Chateau Lafite Rothschild Premier Cru Classe (Pauillac) e Giacomo Conterno Barolo Monfortino Riserva.

Mentre il valore complessivo degli scambi è leggermente diminuito a novembre rispetto a ottobre, il valore medio giornaliero è aumentato di quasi il 4%. Gli acquirenti sembrano incoraggiati dalla stabilizzazione dei prezzi: il mese scorso hanno avviato il 38% degli scambi, la quota più alta dell'anno.

In prospettiva, gli osservatori del settore guardano con attenzione per capire se i recenti guadagni segnano un punto di svolta o semplicemente una pausa in una correzione più lunga. Le cicatrici della flessione rimangono visibili in gran parte del mercato, in particolare tra i produttori di Borgogna e Champagne, che hanno registrato alcuni dei cali più consistenti. Tuttavia, con i prezzi ai livelli più bassi dal 2020 e la domanda in aumento - soprattutto da parte di acquirenti britannici e asiatici - molti vedono in questo momento un'opportunità per collezionisti e investitori di assicurarsi vini ricercati a prezzi interessanti.

Mentre il mercato dei vini pregiati entra nel 2026, i partecipanti stanno bilanciando il rinnovato ottimismo con la cautela, tra le sfide dell'offerta e l'evoluzione della domanda globale. I prossimi mesi saranno cruciali per determinare se questa ripresa potrà essere sostenuta o se si prospettano ulteriori aggiustamenti per uno dei mercati del lusso più seguiti al mondo.

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