La produzione globale di vino raggiunge i 232 milioni di ettolitri nel 2025, con un incremento del 3%.

L'Italia è in testa alla produzione mondiale, seguita da Francia, Spagna, Stati Uniti e Australia.

12-11-2025

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OIV Director General John Barker during the presentation of the figures
Il direttore generale dell'OIV John Barker durante la presentazione dei dati

L'Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV) ha reso note oggi le sue prime stime sulla produzione mondiale di vino nel 2025, presentandole in una conferenza stampa a Digione, in Francia. Secondo l'OIV, quest'anno la produzione mondiale di vino dovrebbe attestarsi tra i 228 e i 235 milioni di ettolitri, con una stima intermedia di 232 milioni di ettolitri. Ciò rappresenta un aumento del 3% rispetto alla vendemmia storicamente bassa del 2024, ma la produzione rimane circa il 7% al di sotto della media quinquennale.

John Barker, direttore generale dell'OIV, ha illustrato i risultati e ha osservato che, nonostante la modesta ripresa rispetto al minimo storico dello scorso anno, la produzione vinicola mondiale continua ad affrontare sfide significative. Il rapporto dell'OIV evidenzia la continua variabilità climatica e l'evoluzione dei modelli di consumo come fattori chiave che determinano lo stato attuale del settore.

L'Italia rimane il maggior produttore di vino al mondo nel 2025, con una produzione stimata di 47,3 milioni di ettolitri. Questo dato la pone davanti alla Francia, che ha prodotto 35,9 milioni di ettolitri, e alla Spagna con 29,4 milioni di ettolitri. Gli Stati Uniti occupano il quarto posto a livello globale, mentre l'Australia si è ripresa da un raccolto inferiore al 2024 per diventare il quinto produttore di quest'anno. L'Argentina rimane il primo produttore del Sud America.

Nonostante alcune differenze regionali, l'OIV prevede che il mercato globale del vino rimarrà sostanzialmente equilibrato nel 2025. La crescita limitata della produzione contribuirà probabilmente a stabilizzare le scorte in un contesto di domanda più debole e di continua incertezza nel commercio internazionale.

In Europa, la produzione totale di vino è stimata provvisoriamente a circa 140 milioni di ettolitri per il 2025, con un leggero aumento rispetto allo scorso anno ma ancora significativamente al di sotto dei livelli medi. L'Unione Europea rappresenta circa il 60% della produzione globale. La ripresa dell'Italia è stata guidata da condizioni climatiche favorevoli, soprattutto nelle regioni meridionali, mentre Francia e Spagna hanno registrato entrambi raccolti storicamente bassi a causa di ondate di calore, siccità e tempeste locali. La produzione francese è ora al minimo dal 1957 e la Spagna ha registrato uno dei raccolti più bassi degli ultimi decenni a causa del perdurare della siccità.

Altri Paesi europei hanno registrato risultati contrastanti. La Germania ha registrato un calo a causa delle forti piogge durante il periodo del raccolto, mentre il Portogallo ha dovuto affrontare sia la siccità che le piogge record dell'inizio della stagione. Alcuni Paesi dell'Europa centrale e sudorientale, come la Romania, l'Ungheria e l'Austria, hanno registrato una produzione superiore alla media o stabile grazie a un clima più favorevole.

Al di fuori dell'Unione Europea, la produzione di vino degli Stati Uniti dovrebbe raggiungere i 21,7 milioni di ettolitri nel 2025, con una parziale ripresa rispetto allo scorso anno, ma ancora al di sotto delle medie storiche. La California dovrebbe registrare una crescita moderata, mentre Washington subirà un calo e l'Oregon una notevole ripresa dopo le precedenti battute d'arresto.

La produzione di vino della Russia rimane stabile a circa 5,1 milioni di ettolitri, leggermente al di sopra della media quinquennale. Anche la Georgia e la Moldavia hanno registrato volumi stabili o in aumento grazie al miglioramento delle condizioni climatiche rispetto alle difficoltà dello scorso anno.

Nell'emisfero meridionale, la produzione totale di vino è prevista a circa 49 milioni di ettolitri per il 2025, in moderata ripresa rispetto agli ultimi anni ma ancora al di sotto della media. L'Australia è in testa con una stima di 11,6 milioni di ettolitri, dopo un aumento dell'11% rispetto allo scorso anno. La Nuova Zelanda prevede una forte ripresa con un raccolto previsto di 3,7 milioni di ettolitri, il secondo più grande mai registrato.

La produzione dell'Argentina rimane stabile intorno ai 10,7 milioni di ettolitri, mantenendo la sua posizione di primo produttore del Sud America. Il Cile deve affrontare un altro calo del 10% rispetto all'anno scorso, a causa della persistente carenza d'acqua e delle ondate di calore che hanno influenzato le rese per quattro anni consecutivi.

Il Brasile si distingue per una ripresa significativa: la produzione stimata di circa 2,9 milioni di ettolitri segna un netto aumento rispetto all'anno scorso, grazie al clima favorevole durante tutta la stagione di crescita. Anche il Sudafrica segnala un miglioramento delle condizioni e prevede una produzione vicina alla media quinquennale dopo due annate difficili.

L'OIV precisa che queste prime stime si basano su dati preliminari e saranno aggiornate nel corso dell'anno, quando saranno disponibili ulteriori informazioni. I dati definitivi sulla produzione mondiale di vino nel 2025 saranno pubblicati nel rapporto annuale dell'organizzazione la prossima primavera.

Complessivamente, i dati di quest'anno riflettono le continue sfide per i produttori di vino in tutto il mondo, dalle perturbazioni legate al clima al cambiamento della domanda dei consumatori, ma mostrano anche segni di resilienza in diverse regioni chiave. Il mercato globale sembra destinato a un altro anno di crescita limitata dell'offerta, in un contesto di continua incertezza nelle tendenze del commercio e del consumo.

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