La vendita di vino Lidl fa arrabbiare i produttori francesi: bottiglie a meno di due euro in un contesto di crisi del settore

I viticoltori avvertono che gli sconti profondi minacciano i mezzi di sostentamento e la reputazione, mentre i legislatori prendono in considerazione nuove regole per proteggere i prezzi minimi

04-09-2025

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Lidl wine sale angers French producers as bottles offered for less than two euros amid industry crisis

Lidl ha lanciato la sua annuale fiera del vino autunnale questo giovedì, offrendo bottiglie a prezzi fino a 1,89 euro, scatenando l'indignazione dei viticoltori francesi e dei leader del settore. La promozione arriva in un momento in cui il settore vinicolo francese sta affrontando una grave crisi di sovrapproduzione, in particolare in regioni come Bordeaux, Languedoc-Roussillon e la Valle del Rodano. Il catalogo della catena di supermercati presenta più di 30 pagine di vini scontati, tra cui dieci vini di Bordeaux sotto i 3 euro e offerte simili su bottiglie di Gascogne, Loira, Alsazia, Borgogna, Champagne e Corsica.

La reazione della comunità vinicola è stata rapida e critica. Gérard Bancillon, presidente della Confédération des Vins à Indication Géographique Protégée (Vin IGP), ha condannato la campagna come "disgustosa", accusando Lidl di sfruttare il disagio dei produttori di vino. Ha avvertito che prezzi così bassi danneggiano non solo la stabilità economica dei produttori, ma anche la reputazione e il valore percepito dei vini francesi. Bancillon ha sostenuto che i consumatori possono credere che sia possibile produrre vini di qualità a questi prezzi, mentre in realtà si tratta spesso di stock invenduti che vengono liquidati sottocosto.

Damien Gilles, presidente del Syndicat des Vignerons des Côtes du Rhône e capo della commissione di mercato della Confédération Nationale des vins AOC (CNAOC), ha fatto eco a queste preoccupazioni. Ha descritto le azioni di Lidl come un "tradimento" della professione e ha affermato che nessun altro rivenditore ha osato spingere i prezzi così in basso. Secondo Gilles, Lidl ha acquistato 20.000 ettolitri di vino Côtes-du-Rhône AOC a meno di 90 euro per ettolitro, ben al di sotto del costo di produzione di 120 euro per ettolitro. Ha accusato Lidl di minare il mercato e di peggiorare la situazione dei produttori già alle prese con il calo della domanda.

Jérôme Despey, presidente del Consiglio del vino di FranceAgriMer e vicepresidente del sindacato degli agricoltori FNSEA, ha chiesto un intervento legislativo per impedire ai rivenditori di vendere il vino al di sotto dei costi di produzione. Ha suggerito di adattare la legge francese Egalim, che mira a garantire prezzi equi agli agricoltori, al settore vinicolo. Sono in corso discussioni tra gruppi industriali e legislatori per creare un quadro giuridico che stabilisca prezzi minimi per la vendita del vino.

Nonostante questi appelli alla riforma, molti operatori del settore sono frustrati dai ritardi politici. Un commerciante di vino ha osservato che, mentre tutti attendono un aggiornamento della legge Egalim ("Egalim 4"), nulla si è concretizzato a causa della continua instabilità politica in Francia. Il commerciante ha sottolineato che i prezzi aggressivi di Lidl sono possibili solo perché nelle cantine dei produttori c'è molto stock invenduto, sintomo del calo del consumo di vino in Francia.

L'approccio di Lidl non è nuovo, ma fa parte di una strategia più ampia. Quest'estate, promozioni simili hanno visto i vini rossi AOP Bordeaux venduti a 1,39 euro a bottiglia e il rosé a 1,19 euro. Altre offerte includevano il rosé Côtes-de-Provence a 2,50 euro e i vini IGP Pays d'Oc a 1,35 euro sia per i rosé che per i bianchi.

Jean-Marie Fabre, presidente di Vignerons Indépendants de France, ha criticato questi "prezzi d'ingresso provocatori", affermando che non consentono ai produttori di coprire i costi. Ha avvertito che i viticoltori perdono denaro ogni giorno vendendo sottocosto e ha insistito sul fatto che questa situazione non può continuare.

La controversia evidenzia le profonde tensioni all'interno dell'industria vinicola francese, alle prese con la sovrapproduzione, il calo del consumo interno e la feroce concorrenza dei rivenditori che cercano di abbassare sempre più i prezzi. Se da un lato Lidl sostiene che il vino buono non deve essere necessariamente costoso - messaggio ben visibile nel suo materiale promozionale - dall'altro molti viticoltori vedono in queste campagne una minaccia diretta al loro sostentamento e alla reputazione a lungo termine del vino francese.

Mentre proseguono le discussioni tra i gruppi industriali e i legislatori su possibili modifiche normative, i viticoltori restano preoccupati per il loro futuro. Per il momento, la fiera autunnale del vino di Lidl rappresenta un punto di svolta nel dibattito in corso su prezzo, valore e sostenibilità in uno dei settori più iconici della Francia.

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