14.11.2025
L'Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV) ha pubblicato le prime stime sulla produzione mondiale di vino nel 2025, prevedendo una produzione totale compresa tra 228 e 235 milioni di ettolitri. La stima intermedia è di 232 milioni di ettolitri, con un aumento del 3% rispetto al raccolto storicamente basso del 2024. Tuttavia, questa cifra rimane del 7% inferiore alla produzione media degli ultimi cinque anni.
Negli Stati Uniti, che sono il quarto produttore di vino al mondo, la produzione dovrebbe raggiungere i 21,7 milioni di ettolitri nel 2025. Si tratta di un aumento del 3% rispetto al raccolto notevolmente ridotto dello scorso anno, ma è ancora inferiore del 9% alla media quinquennale del Paese. La ripresa fa seguito alla difficile stagione 2024, quando una combinazione di aggiustamenti del mercato e rese ridotte dei vigneti ha portato alla produzione di vino statunitense più bassa degli ultimi decenni.
La stima dell'OIV sulla produzione statunitense si basa sui dati di California, Washington e Oregon, che insieme rappresentano circa l'85-90% del raccolto di uva da vino del Paese. Per la California, di gran lunga il più grande Stato produttore di vino, si prevede un aumento moderato di circa il 4% della produzione di vino. Per Washington, invece, si prevede un calo significativo di circa il 21%. Per l'Oregon si prevede una forte ripresa, con un aumento stimato di circa il 30%, che riflette le diverse condizioni climatiche della costa occidentale.
Queste differenze regionali evidenziano le sfide in corso per i produttori di vino americani. La moderata crescita della California arriva dopo diversi anni caratterizzati da siccità e incendi che hanno influito sulle rese e sulla qualità. Il forte calo di Washington è attribuito alle condizioni climatiche avverse durante i periodi di crescita chiave, mentre la ripresa dell'Oregon fa seguito a una stagione precedente difficile, caratterizzata da gelate e malattie.
L'OIV osserva che la produzione globale, pur mostrando segni di ripresa rispetto ai minimi dello scorso anno, rimane ben al di sotto delle medie storiche recenti. Fattori come la variabilità del clima, l'evoluzione della domanda dei consumatori e le pressioni economiche continuano a influenzare la gestione dei vigneti e i risultati del raccolto in tutto il mondo.
Gli analisti del settore seguono con attenzione l'adattamento dei produttori a queste sfide. Negli Stati Uniti, i coltivatori stanno investendo in nuove tecnologie e pratiche viticole volte a migliorare la resistenza alle condizioni climatiche estreme e alle fluttuazioni del mercato. I prossimi mesi forniranno ulteriori chiarimenti, man mano che saranno disponibili dati più dettagliati sulla vendemmia e i produttori valuteranno la qualità dell'annata 2025.
L'OIV pubblicherà cifre aggiornate più avanti nel corso dell'anno, man mano che verranno raccolte ulteriori informazioni dalle principali regioni vinicole del mondo. Per ora, sia l'industria vinicola mondiale che quella statunitense sono cautamente ottimiste circa una parziale ripresa della produzione dopo un anno eccezionalmente difficile.
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