Otto arresti nella frode del vino Vinho Verde e 17 sospetti nello scandalo della certificazione

04-12-2025

Le autorità portoghesi indagano su presunte tangenti e falsificazioni di documenti che minacciano l'integrità dell'industria del Vinho Verde da 400 milioni di dollari

Le autorità portoghesi hanno arrestato otto persone, tra cui quattro dipendenti della Comissão de Viticultura da Região dos Vinhos Verdes (CVRVV) e quattro imprenditori del settore vitivinicolo, nell'ambito di un'indagine su vasta scala sulla presunta corruzione nel processo di certificazione dei vini Vinho Verde. L'operazione, condotta dalla Polícia Judiciária (PJ), si è svolta questa settimana nella regione settentrionale del Paese e ha incluso 21 perquisizioni in residenze private e locali commerciali, tra cui la sede del CVRVV a Porto.

L'indagine, iniziata ad agosto in seguito a una segnalazione anonima, è incentrata sui sospetti di collusione tra il personale della CVRVV e i proprietari di aziende del settore vinicolo. Secondo il PJ, il presunto schema prevedeva l'omissione deliberata del monitoraggio dell'origine e del movimento delle uve durante la vendemmia 2025. Si ritiene che questa omissione abbia avvantaggiato alcuni operatori economici alleggerendo i requisiti di certificazione, compromettendo potenzialmente l'integrità dei vini etichettati con Denominação de Origem (DO) e Indicação Geográfica (IG).

Dora Simões, presidente del CVRVV, ha dichiarato mercoledì che la commissione sta collaborando pienamente con le autorità. Ha sottolineato che l'organizzazione ha tutto l'interesse a chiarire tutti i fatti nel modo più rapido e trasparente possibile. Simões ha dichiarato di essere stata colta completamente alla sprovvista dall'indagine e ha confermato che tutte le informazioni necessarie saranno messe a disposizione degli investigatori. Ha inoltre precisato che non saranno intraprese azioni disciplinari nei confronti dei dipendenti detenuti finché non saranno noti ulteriori dettagli sul caso.

Il PJ ha riferito che 17 persone e società sono state nominate come sospetti formali in relazione al caso. Durante le perquisizioni, le autorità hanno sequestrato documenti, beni e contanti ritenuti rilevanti per l'inchiesta in corso. La Divisione di Ispezione e Controllo della Commissione è al centro dell'indagine, con i suoi membri sospettati di aver accettato tangenti e falsificato documenti per favorire alcuni produttori.

In una dichiarazione inviata ai media, la CVRVV ha ribadito il suo impegno a collaborare con la PJ e i pubblici ministeri. La commissione ha sottolineato il suo impegno a sostenere standard rigorosi per la tracciabilità e la certificazione della produzione di Vinho Verde. Ha inoltre espresso preoccupazione per il potenziale danno che queste accuse potrebbero causare alla reputazione di oltre 12.000 viticoltori e più di 400 imbottigliatori che si affidano al sistema di certificazione della regione.

Il PJ ha sottolineato che qualsiasi manipolazione dei processi di certificazione minaccia non solo l'autenticità del prodotto, ma anche la fiducia dei consumatori nei vini portoghesi. La commissione è responsabile della certificazione delle varietà di uve, dei metodi di produzione e di altri requisiti legali che distinguono il Vinho Verde dagli altri vini.

I sospetti dovrebbero comparire davanti a un giudice del Tribunale penale di Porto per le udienze iniziali e l'eventuale imposizione di misure preventive. L'indagine è ancora in corso e le autorità stanno lavorando per determinare se ci sono state violazioni più ampie all'interno del settore o se altri individui possono essere coinvolti.

Il caso ha attirato l'attenzione di tutta l'industria vinicola portoghese, che segue con attenzione gli sviluppi della vicenda, preoccupata per la trasparenza e la concorrenza leale. L'esito potrebbe avere implicazioni significative per la supervisione normativa e la percezione internazionale di una delle regioni vinicole più rinomate del Portogallo.