02-12-2025

Per la prima volta dalla sua creazione, il titolo di "Città del vino italiana" sarà condiviso da due territori. L'area del Vulture, in Basilicata, e la regione di Conegliano Valdobbiadene, in Veneto, hanno ottenuto questo riconoscimento per gli anni 2026 e 2027. L'annuncio è stato dato dall'Associazione Nazionale Città del Vino, che riunisce oltre 500 comuni italiani con una forte tradizione vinicola.
Il titolo di "Città del vino italiana" è stato istituito nel 2021 per sottolineare l'importanza culturale, economica e sociale delle aree vinicole in tutta Italia. Ogni anno, un territorio selezionato ha il compito di organizzare un programma di eventi e attività incentrati su enoturismo, cultura, sostenibilità ambientale e patrimonio locale. L'obiettivo è quello di promuovere le caratteristiche uniche della cultura del vino di ogni regione e il suo impatto sulla società, sull'economia, sulla gastronomia, sul paesaggio e sul patrimonio materiale e immateriale.
Angelo Radica, presidente dell'Associazione Nazionale Città del Vino, ha spiegato che la decisione di assegnare il titolo sia al Vulture che al Conegliano Valdobbiadene riflette l'alta qualità delle loro candidature. Ha sottolineato che questo doppio riconoscimento offre un'opportunità di collaborazione tra due regioni di diverse parti d'Italia, una del nord e una del sud. Secondo Radica, eventi e iniziative congiunte consentiranno uno scambio di idee ed esperienze a vantaggio di entrambe le industrie vinicole locali.
La candidatura dell'area del Vulture è stata presentata da una coalizione di 14 comuni: Rionero in Vulture, Melfi, Ginestra, Barile, Ripacandida (comune capofila), Rapolla, Genzano di Lucania, Atella, Acerenza, Palazzo San Gervasio, Lavello, Forenza, Venosa e Maschito. Questi comuni sono accomunati dalla produzione di Aglianico del Vulture, uno dei vini rossi più rinomati del Sud Italia.
Allo stesso modo, la candidatura di Conegliano Valdobbiadene ha coinvolto 14 comuni: Cison di Valmarino, Conegliano (comune capofila), Farra di Soligo, Follina, Fregona, Miane, Pieve di Soligo, Refrontolo, San Pietro di Feletto, San Vendemiano, Susegana, Valdobbiadene, Vidor e Vittorio Veneto. Quest'area è nota per la produzione del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG, uno spumante che è diventato un simbolo dell'enologia italiana nel mondo.
Nel corso del 2026 e del 2027, entrambe le regioni ospiteranno una serie di eventi destinati ad attirare esperti e appassionati dall'Italia e dall'estero. Queste attività mirano a promuovere i vini locali e il più ampio patrimonio culturale e naturale di ciascun territorio. Gli organizzatori sperano che questo riconoscimento possa incrementare il turismo e rafforzare la reputazione dei loro vini sui mercati internazionali.
L'attuale detentore del titolo di "Città del vino italiana" è Castelli Romani nel Lazio per il 2025. Con il Vulture e il Conegliano Valdobbiadene, che si aggiudicheranno il titolo nel 2026 e nel 2027, l'attenzione si sta già rivolgendo a come queste due regioni utilizzeranno la loro piattaforma comune per mostrare le diverse tradizioni vinicole italiane. L'iniziativa dovrebbe favorire nuove collaborazioni tra produttori del nord e del sud e offrire ai visitatori una conoscenza più approfondita della viticoltura italiana.
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