
Il mondo del vino tiene in grande considerazione le botti di rovere, non solo come semplici contenitori ma come componenti essenziali per l'invecchiamento e lo sviluppo dei sapori del vino. Con origini radicate a Bordeaux, in Francia, questi recipienti di legno sono diventati parte integrante della cultura enologica, aggiungendo caratteristiche uniche al vino che contengono.
L'uso del rovere nella vinificazione è tutt'altro che moderno. Nel corso della storia, il rovere è stato il materiale preferito per i contenitori a diretto contatto con il vino. Questa preferenza si basa su due qualità principali del rovere: la sua durata e la sua capacità di esaltare i sapori del vino senza sovrastarli, contribuendo a creare un profilo equilibrato e armonioso.
Alla regione di Bordeaux si deve la diffusione delle botti di rovere oggi comunemente utilizzate. Progettate per contenere 220 litri di vino, queste botti sono diventate rapidamente strumenti indispensabili per la vinificazione. Con il tempo, le botti in rovere americano sono entrate nel mercato come opzione più economica.
Due tipi principali di rovere dominano il settore: Il rovere americano e il rovere francese. Il rovere americano, noto per la sua grana più fitta e per la resa più elevata, può produrre circa dieci barili per metro cubo di legno. Il rovere francese, invece, ha una grana più fine e produce circa sei barili per metro cubo. L'influenza di ciascun tipo di rovere sul vino è diversa: il rovere americano conferisce sapori e aromi più forti, che spesso ricordano il cocco e la cannella, mentre il rovere francese offre note più sottili di frutta secca e spezie.
Il trattamento del legno di quercia gioca un ruolo cruciale nella sua interazione con il vino. Il rovere essiccato all'aria e stagionato conferisce sapori più delicati, stabilizzando e arricchendo il colore del vino. Il rovere essiccato in forno, invece, produce profili aromatici più pronunciati ma può influire sulla stabilità del colore.
Le botti di rovere non sono contenitori passivi, ma contribuiscono attivamente al miglioramento del vino. Le loro tre funzioni principali comprendono la chiarificazione del vino attraverso la separazione dei sedimenti e delle impurità, l'arricchimento del vino con composti benefici come tannini e resveratrolo e la facilitazione della micro-ossigenazione. Questa lenta esposizione all'ossigeno aiuta a stabilizzare il colore del vino e ad affinarne la consistenza combinando gli antociani con i tannini.
La durata di vita di una botte di rovere dipende dagli obiettivi dell'enologo. Se viene utilizzata principalmente per i travasi o per separare i sedimenti, una botte può durare fino a 40 anni. Tuttavia, se gli obiettivi principali sono l'infusione di aromi e la micro-ossigenazione, la durata effettiva è di circa otto anni. Per i vini di fascia alta, è prassi comune rinnovare l'intera serie di botti ogni dieci anni, sostituendone circa il 10% ogni anno.
La distinzione tra rovere americano e francese è possibile esaminando l'estremità della botte. Se alcune doghe presentano raggi midollari ad angolo obliquo, il legno è probabilmente di rovere americano. Al contrario, se non sono visibili raggi midollari prominenti, si tratta di rovere francese.
I nomi delle botti di rovere variano a seconda delle dimensioni e dell'utilizzo. Le barrique sono le botti standard per l'invecchiamento del vino; le botti di Bordeaux hanno una capacità compresa tra 190 e 650 litri, anche se la dimensione più comune è quella di 220 litri. Le botas, simili alle barriques ma generalmente più grandi, possono contenere fino a 1.500 litri, anche se la dimensione standard è di 250 litri. Le botti più piccole, spesso di forma ovale, sono utilizzate per servire direttamente il vino, con capacità che vanno da 1 a 16 litri. I contenitori più grandi, noti come tini, sono solitamente di forma conica e hanno una capacità compresa tra 1.000 e 50.000 litri. Questi tini sono talvolta utilizzati per la fermentazione e la conservazione di grandi volumi di vino.
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