08-10-2024

La famiglia Chiarlo ha presentato il Sentiero Cannubi, un nuovo percorso artistico creato da Ugo Nespolo e dedicato a Michele Chiarlo. Questo progetto, ispirato al rinomato Parco d'Arte La Court, è stato aperto al pubblico nel vigneto Cannubi, offrendo ai visitatori un'esperienza unica che fonde arte e viticoltura. Situato a Barolo, il Sentiero di Cannubi sarà accessibile tutto l'anno, tranne durante la stagione della vendemmia, e mira a celebrare il significato culturale e storico di Cannubi. Stefano Chiarlo, comproprietario ed enologo, ha espresso il suo orgoglio nel continuare un'eredità iniziata quasi 70 anni fa, sottolineando che questa nuova impresa invita le persone a sperimentare la passione e l'eredità dietro i vigneti. Suo fratello, Alberto Chiarlo, ha sottolineato le radici del progetto in un momento di trasformazione durante una festa al tramonto a Cerequio nel 1996, che ha spostato la loro attenzione dalla semplice produzione di vino pregiato alla condivisione della bellezza dei loro vigneti con un pubblico più ampio.
Il Sentiero dei Cannubi si ispira al Parco d'Arte La Court, anch'esso plasmato dalla visione artistica di Nespolo. Offre un viaggio multisensoriale attraverso il cru più antico d'Italia, con installazioni che invitano i visitatori a confrontarsi profondamente con il paesaggio e con l'arte del processo di vinificazione. Le installazioni, ambientate tra le vigne e i tradizionali ciabot (piccoli edifici rurali), rendono omaggio alla terra e alla lunga dedizione della famiglia Chiarlo alla viticoltura. Il percorso prosegue la collaborazione tra Nespolo e Michele Chiarlo, che ha già dato vita a progetti significativi come l'Art Park La Court e il design dell'etichetta de La Court Vignaveja Nizza DOCG Riserva.

Il nuovo percorso si inserisce in una serie di sviluppi per Chiarlo nel 2024, tra cui l'apertura dello Sky Bar & Lounge presso il resort Palás Cerequio di La Morra nel mese di giugno e l'attuale mostra "Nespolo & Chiarlo: dal 2010, Arte in vigna", esposta nel Caveau di Barolo fino alla fine dell'anno. La mostra presenta una selezione di opere e schizzi chiave di Nespolo che raccontano la sua decennale collaborazione con l'azienda.
Cannubi occupa un posto speciale nella storia delle Langhe: il suo nome risale a una bottiglia prodotta nel 1752, oggi conservata nell'archivio della famiglia Manzone. La reputazione del vigneto è stata consolidata nel 1879 da Lorenzo Fantini, che lo ha riconosciuto come una delle zone migliori per la viticoltura. Il terroir caratteristico di Cannubi nasce dall'incontro di due formazioni geologiche: i solidi terreni elvetici e i più morbidi terreni tortoniani. Ogni sottozona - Cannubi Boschis, Cannubi San Lorenzo, Cannubi Muscatel e Cannubi Valletta - contribuisce al profilo unico del vigneto. La famiglia Chiarlo coltiva un ettaro nel cuore storico di Cannubi, di fronte alla città di Barolo, dove il terreno scosceso richiede terrazzamenti specializzati per ottimizzare l'irraggiamento solare e prevenire l'erosione. Il vigneto è coltivato esclusivamente a Nebbiolo e produce il Barolo DOCG Cannubi e il Barolo DOCG Cannubi Riserva, entrambi celebri per la loro eleganza e longevità.
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