19-11-2025
Il mercato francese del vino vede una netta divisione tra i consumatori quando si tratta di vini biologici, con opinioni che si dividono principalmente sul gusto e sul prezzo piuttosto che sull'impatto ambientale. Questa divisione è stata evidenziata in un recente studio online condotto nel settembre 2025 dall'Observatoire Société et Consommation (ObSoCo) per SudVinBio, l'associazione interprofessionale dei vini biologici nel sud della Francia. Lo studio ha intervistato 2.500 adulti rappresentativi della popolazione francese.
Secondo Agnès Crozet, vicedirettrice dell'ObSoCo, circa un quarto dei consumatori di alcolici si oppone fermamente al vino biologico, spesso per ragioni che sembrano quasi ideologiche. Questa resistenza è particolarmente forte tra i consumatori più anziani, che tendono ad essere più legati al vino convenzionale e scettici nei confronti dell'agricoltura biologica in generale. D'altra parte, il 30% degli intervistati è un sostenitore entusiasta del vino biologico, e i più giovani costituiscono una parte significativa di questo gruppo.
Lo studio ha rilevato che il 69% degli intervistati beve vino, mentre il 22% non consuma mai bevande alcoliche e il 9% beve alcol ma non vino. Tra i bevitori di vino, il 39% acquista vino biologico e il 30% si limita esclusivamente al vino convenzionale. I giovani adulti sono sovrarappresentati tra i consumatori di vino biologico: gli under 35 rappresentano il 28% della popolazione generale, ma il 31% dei bevitori di vino biologico. Al contrario, solo il 18% dei bevitori esclusivi di vino convenzionale ha meno di 35 anni. Crozet osserva che i giovani sono anche più propensi ad astenersi completamente dal vino, con il 36% dei non bevitori di vino che rientrano in questa fascia di età.
Alla domanda sui benefici e gli svantaggi della produzione e del consumo di vino biologico, è emerso un ampio consenso - anche tra i bevitori esclusivi di vino convenzionale e i non bevitori - sul fatto che l'agricoltura biologica aiuta a proteggere l'ambiente e la biodiversità. Il 53% dei consumatori solo convenzionali era d'accordo con questa affermazione. Tuttavia, Crozet sottolinea che i disaccordi sorgono su altre questioni, in particolare sul gusto e sul rapporto qualità-prezzo.
Solo il 32% degli intervistati ha dichiarato di ritenere che il vino biologico abbia un buon sapore, mentre il 24% non è d'accordo e il 43% è incerto, spesso perché non lo beve personalmente. C'è la percezione che il vino biologico non sia per tutti: il 35% pensa che sia riservato agli intenditori e il 37% ritiene che pochi lo apprezzino. Il prezzo rimane la questione più divisiva: il 40% ritiene che il vino biologico abbia uno scarso rapporto qualità-prezzo, mentre solo il 19% lo considera un buon affare. Quasi sei consumatori di vino non biologico su dieci lo considerano costoso e di difficile accesso, mentre solo il 13% lo considera accessibile.
Lo studio ha suddiviso gli intervistati in sei gruppi in base al loro atteggiamento nei confronti del vino biologico. Il 24% è "chiuso" nei confronti dei vini biologici e ne ha un'immagine negativa; si tratta per lo più di consumatori anziani che rifiutano per principio l'agricoltura biologica e vedono i vini biologici come elitari. Il 18% sono "epicurei", in genere persone istruite che associano i vini biologici al piacere, al gusto e all'ecologia, ma lamentano la mancanza di varietà. Il 12% sono "cercatori di status", persone più giovani che consumano vini biologici per forte convinzione. Altri gruppi includono i "disponibili" (22%), che consumano altri prodotti biologici ma conoscono poco il vino; i "pragmatici" (19%), che credono nella qualità e nel valore ambientale dei vini biologici ma sono scoraggiati dal prezzo; e un piccolo gruppo etichettato come "conflittuale", che ha provato i vini biologici ma ha avuto esperienze deludenti.
Julien Franclet, presidente di SudVinBio, ha risposto ai risultati sottolineando che i consumatori hanno generalmente una visione positiva del marchio biologico, soprattutto per quanto riguarda i suoi benefici ambientali. Tuttavia, ha riconosciuto che le preoccupazioni relative al prezzo sono diffuse in tutti i settori dell'agricoltura biologica certificata, non solo nel vino.
I risultati suggeriscono che, mentre c'è consenso sui vantaggi ambientali della viticoltura biologica in Francia, permangono barriere significative legate alla percezione del gusto e all'accessibilità economica. Questi fattori continuano a influenzare il comportamento dei consumatori in un mercato in cui tradizione e innovazione spesso si scontrano.
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