16-10-2025

Il mercato tailandese delle bevande alcoliche sta subendo cambiamenti significativi a causa dell'evoluzione delle preferenze dei consumatori e della continua ripresa del settore turistico del Paese. Mentre la birra rimane la scelta dominante sia per i locali che per i visitatori, si registra un notevole aumento della popolarità del vino e dei cocktail, in particolare quelli a base di alcolici bianchi come tequila, rum, vodka e gin. Questo cambiamento avviene mentre il whisky, un tempo punto fermo nei bar e ristoranti thailandesi, perde terreno a causa del cambiamento dei gusti e di un'immagine datata tra i consumatori più giovani.
Dati recenti dell'International Wine and Spirits Research (IWSR) mostrano che il volume totale delle bevande alcoliche in Thailandia è aumentato del 2% nel 2024. Tuttavia, la crescita è stata piatta negli ultimi cinque anni, mascherando i cambiamenti sottostanti nel comportamento dei consumatori e nelle opportunità di mercato. La forte industria turistica del Paese e la vivace scena dei bar sono i fattori chiave alla base di queste tendenze, che offrono nuove possibilità ai marchi di bevande sia locali che internazionali.
La birra continua a detenere una quota dominante del mercato, rappresentando oltre il 70% del volume totale di bevande alcoliche nel 2024. I marchi locali sono particolarmente popolari, grazie alla loro ampia disponibilità e ai prezzi accessibili. Queste birre vengono spesso gustate con il cibo, a complemento della cucina tailandese, speziata e saporita. Sebbene le birre artigianali e le importazioni stiano guadagnando attenzione tra i consumatori di nicchia e i turisti, la maggior parte dei thailandesi continua a preferire le familiari etichette locali. Nonostante un aumento del 3% del consumo complessivo di birra lo scorso anno, le importazioni di birra sono diminuite del 2%, continuando una tendenza al ribasso registrata dal 2019.
Il vino sta emergendo come un forte concorrente nell'evoluzione della cultura del bere in Thailandia. La decisione del governo di ridurre le tasse sul vino nel 2024 ha reso più accessibili le bottiglie importate, portando a un aumento del 3% delle importazioni di vino fermo lo scorso anno. Anche le importazioni di spumanti sono cresciute del 3%, anche se si prevede un rallentamento della crescita futura. Cile e Australia rimangono i principali esportatori di vino in Thailandia, ma i vini statunitensi e italiani stanno guadagnando terreno, con un aumento del consumo di vino italiano del 9% nel 2024. Molti consumatori thailandesi, soprattutto donne e professionisti urbani, si stanno rivolgendo al vino per i suoi benefici per la salute e per il contenuto alcolico inferiore rispetto agli alcolici. Il vino è ora strettamente associato agli incontri sociali, alle cene al ristorante e agli eventi speciali, grazie alla crescita di enoteche, negozi di bottiglie e festival nelle principali città.
Il whisky, un tempo forza dominante nei bar thailandesi, sta affrontando le sfide della concorrenza locale e del cambiamento delle preferenze dei consumatori. I volumi di whisky importati sono diminuiti del 10% nel 2024 e si prevede una crescita minima nei prossimi anni a causa delle tariffe elevate e delle rigide norme pubblicitarie. Il whisky miscelato, in particolare, sta perdendo il suo appeal tra i bevitori più giovani che lo considerano antiquato. Tuttavia, i whisky single malt e quelli giapponesi stanno trovando nuovi estimatori, in parte grazie alla popolarità della cucina giapponese e di cocktail come l'highball.
Gli alcolici bianchi stanno vivendo una crescita dinamica, alimentata dalla vivace cultura tailandese dei cocktail, soprattutto in località turistiche come Bangkok, Phuket, Samui e Chiang Mai. La tequila e il mezcal hanno registrato un'impennata della domanda, con un aumento dei volumi degli alcolici di agave del 57% nel 2024. Le previsioni dell'IWSR indicano che questa categoria continuerà ad espandersi rapidamente fino al 2029. La tequila è diventata una scelta alla moda per molti thailandesi, simbolo di raffinatezza e status sociale. Anche altri alcolici stanno beneficiando del boom dei cocktail: gli amari sono cresciuti del 47%, il rum importato del 16%, la vodka dell'8% e il gin del 6% lo scorso anno. Il riconoscimento internazionale dei cocktail bar di Bangkok - due dei quali sono stati recentemente classificati tra i primi cinque in Asia - ha ulteriormente stimolato la scena locale.
Nonostante le preoccupazioni per la ripresa economica della Thailandia, l'incertezza politica e la cautela nella spesa dei turisti, gli sforzi del Paese per incrementare il turismo e il suo vivace settore alberghiero continuano a sostenere la crescita del mercato delle bevande. Le marche di birra locali rimangono un punto fermo durante i pasti e gli incontri sociali, mentre il vino e i cocktail si stanno ritagliando una fetta di mercato più ampia. Per i produttori di bevande e i proprietari di marchi, la Thailandia presenta sia sfide che opportunità, in quanto i gusti dei consumatori diventano sempre più diversi e sofisticati.
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