26-11-2025
L'ultimo Rapporto Ismea-Qualivita, giunto alla 23esima edizione, mostra che il settore italiano dei prodotti alimentari e delle bevande Dop (Denominazione di origine protetta) e Igp (Indicazione geografica protetta) continua a crescere. Nel 2024, la cosiddetta "economia Dop" raggiungerà un valore di produzione di 20,7 miliardi di euro, segnando un aumento del 3,5% rispetto all'anno precedente e un incremento del 25% dal 2020. Questo settore rappresenta oggi il 19% del fatturato agroalimentare totale dell'Italia.
Il rapporto, pubblicato a Roma e basato su dati raccolti per tutto il 2024, evidenzia che sia i prodotti alimentari che i vini DOP o IGP stanno ottenendo buoni risultati. Il segmento alimentare è cresciuto del 7,7%, superando per la prima volta i 9,6 miliardi di euro di valore della produzione. Il vino in bottiglia è rimasto stabile a 11 miliardi di euro. Le esportazioni hanno stabilito nuovi record: per la prima volta, le esportazioni totali di prodotti DOP e IGP hanno superato i 12 miliardi di euro, raggiungendo i 12,3 miliardi di euro, con un aumento dell'8,2% rispetto allo scorso anno. Le esportazioni di prodotti alimentari hanno superato i 5 miliardi di euro e quelle di vino i 7 miliardi di euro.
La crescita delle esportazioni è stata registrata sia all'interno dell'Unione Europea (+5,9%) che all'esterno (+10,4%). Gli Stati Uniti rimangono la prima destinazione per i prodotti italiani DOP e IGP, con il 22% delle esportazioni. Tuttavia, quasi la metà dei produttori italiani ha riportato effetti negativi dai dazi statunitensi a partire dall'ottobre 2025, spingendo oltre il 60% dei consorzi a diversificare i propri mercati.
Il sistema italiano delle DOP e delle IGP è sostenuto da una rete di 328 consorzi e da circa 184.000 operatori dei settori alimentare, vinicolo e degli alcolici. L'occupazione in questi settori è aumentata dell'1,6% nel 2024, con una stima di 864.000 persone che lavorano nel settore secondo i dati INPS sul lavoro.
Il rapporto rileva anche uno spostamento verso imprenditori più giovani e innovativi nelle filiere DOP e IGP. Queste imprese tendono ad avere livelli più elevati di formazione specializzata e sono più propense ad adottare nuove tecnologie o modelli di business multifunzionali. Di conseguenza, la loro produzione media standard è più di tre volte superiore a quella delle altre imprese agricole italiane.
A livello regionale, la crescita è stata diffusa: i valori sono aumentati in due province su tre in tutta Italia. Il Nord-Ovest ha fatto registrare risultati particolarmente positivi con un aumento del 7,1%, guidato dalla Lombardia che ha registrato il quarto anno consecutivo di crescita a due cifre (+13,1%). Il Nord-Est rimane il principale motore dell'economia Dop con un valore aggregato di 11,24 miliardi di euro; il Veneto da solo ha sfiorato i 5 miliardi di euro di valore.
Anche le regioni meridionali hanno registrato una buona performance: La Puglia è cresciuta del 12,2%, la Calabria dell'8,2%, la Sicilia del 4% e la Campania del 3,1%. Il Centro è rimasto leggermente indietro con un piccolo calo (-0,9%), anche se Umbria (+3,4%) e Toscana (+0,5%) hanno mostrato una certa ripresa.
In termini di categorie di prodotto, i formaggi hanno fatto da apripista con un aumento del valore della produzione del 10,5%. L'olio d'oliva ha registrato un eccezionale balzo di quasi il 47%. Anche altre categorie come le carni fresche (+4,3%), l'ortofrutta (+6%), l'aceto balsamico (+7,9%) e la pasta (+11%) hanno registrato incrementi.
Tra i singoli prodotti, il Grana Padano DOP è stato il più performante, con un valore della produzione salito a 2,19 miliardi di euro (+23%). Segue il Parmigiano Reggiano DOP con 1,76 miliardi di euro (+10%). Per quanto riguarda il vino, il Prosecco DOP ha mantenuto la sua leadership con poco più di 950 milioni di euro.
Le vendite nei supermercati (GDO) di prodotti DOP e IGP hanno raggiunto i 6,2 miliardi di euro nel 2024, con un aumento dell'1,1%. I prodotti alimentari hanno rappresentato 4,3 miliardi di euro (+1,2%), mentre il vino ha rappresentato 1,9 miliardi di euro (+0,9%). I discount hanno registrato i tassi di crescita più elevati (+1,9%), con il Sud Italia in testa agli aumenti regionali (+4,7%).
Nonostante il leggero calo del numero di operatori (-5,6% rispetto all'anno precedente), i dati sull'occupazione rimangono positivi grazie alle attività di maggiori dimensioni e all'aumento della produttività degli imprenditori più giovani.
Il Rapporto Ismea-Qualivita conferma che l'impegno dell'Italia nella produzione di alimenti e bevande di qualità continua a dare i suoi frutti sia a livello nazionale che internazionale, anche se i produttori devono affrontare sfide come le barriere commerciali all'estero e il cambiamento delle preferenze dei consumatori in patria. La resilienza del settore è evidente nella sua costante espansione nella maggior parte delle regioni e nella sua capacità di adattarsi attraverso strategie di innovazione e diversificazione del mercato.
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