Tannico multato per 174.000 dollari per sconti ingannevoli sul vino in Italia

17-11-2025

Le autorità di regolamentazione hanno riscontrato che le offerte pubblicizzate corrispondevano o superavano i prezzi regolari, evidenziando i problemi di trasparenza nel mercato italiano del vino online, in piena espansione.

Tannico Fined $174,000 for Misleading Wine Discounts in Italy

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha inflitto a Tannico, uno dei principali rivenditori di vino online, una multa di 150.000 euro (circa 174.000 dollari) per pratiche commerciali scorrette legate a prezzi ingannevoli. La decisione è stata annunciata lunedì a Milano dopo un'indagine sulle modalità con cui Tannico pubblicizzava gli sconti sul suo sito web e sulla sua applicazione mobile.

Secondo l'autorità di regolamentazione, Tannico ha pubblicizzato alcuni vini come "in offerta", ma i prezzi scontati erano uguali o addirittura superiori ai prezzi al dettaglio regolari dei 30 giorni precedenti. Questa pratica viola le norme italiane che richiedono trasparenza nella pubblicità degli sconti, garantendo che i consumatori non siano ingannati sul valore di una promozione.

In precedenza Tannico era di proprietà di una joint venture tra il gruppo italiano Campari e Moet Hennessy, parte del conglomerato francese del lusso LVMH. In ottobre, la proprietà è cambiata quando Castel-Vins, una filiale dell'azienda vinicola francese Castel-Freres, ha acquisito l'attività. La vendita è avvenuta dopo il periodo di verifica da parte dell'autorità italiana.

L'autorità di controllo ha dichiarato che le pratiche di prezzo ingannevoli di Tannico sono cessate. A metà luglio, l'azienda ha aggiornato il suo sito web e la sua app per conformarsi alla normativa. Da allora, l'autorità ha confermato che Tannico non viola più le norme di tutela dei consumatori.

L'ufficio stampa di Tannico non ha risposto alle richieste di commento sulla multa o sulle modifiche apportate alle politiche di prezzo. L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato vigila sia sui diritti dei consumatori sia sulla concorrenza di mercato, e ha aumentato il controllo sulle piattaforme di e-commerce in seguito alla continua crescita degli acquisti online in Italia.

Il caso mette in evidenza le preoccupazioni attuali sulla trasparenza nella vendita al dettaglio digitale, soprattutto perché sempre più consumatori si rivolgono alle piattaforme online per l'acquisto di vino e altri prodotti. L'azione dell'autorità di regolamentazione serve a ricordare ai rivenditori l'importanza di una comunicazione chiara e onesta con i clienti riguardo a prezzi e promozioni.