14-11-2025
L'Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV) ha pubblicato le prime stime sulla produzione mondiale di vino nel 2025, prevedendo una produzione totale compresa tra 228 e 235 milioni di ettolitri. La stima intermedia è di 232 milioni di ettolitri, con un aumento del 3% rispetto al raccolto storicamente basso del 2024. Tuttavia, questa cifra rimane del 7% inferiore alla produzione media degli ultimi cinque anni.
Nell'Unione Europea, la produzione di vino per il 2025 è provvisoriamente fissata a circa 140 milioni di ettolitri. Si tratta di un moderato aumento di 2,1 milioni di ettolitri, pari a circa il 2%, rispetto ai dati dello scorso anno. Nonostante questo miglioramento, la produzione di vino dell'UE è ancora inferiore dell'8% rispetto alla media quinquennale. Se questi numeri saranno confermati, il 2025 sarà il secondo anno più basso per la produzione di vino dell'UE dall'inizio del secolo. L'UE continua a produrre circa il 60% del vino mondiale, una percentuale che è rimasta stabile nell'ultimo decennio.
Nel 2025 l'Italia ha riconquistato la posizione di maggior produttore di vino al mondo, con una produzione stimata di 47,4 milioni di ettolitri. Si tratta di un aumento di 3,3 milioni di ettolitri, pari all'8%, rispetto al 2024. L'aumento segue due anni di produzione insolitamente bassa sia nel 2023 che nel 2024. Secondo le stime attuali, la produzione di vino in Italia è superiore di circa il 2% rispetto alla media quinquennale.
La ripresa in Italia è in gran parte attribuita alle condizioni climatiche favorevoli durante tutta la stagione vegetativa. Una primavera mite e precipitazioni equilibrate hanno creato buone condizioni per la crescita della vite, mentre le temperature estive sono rimaste moderate e non hanno raggiunto livelli estremi che avrebbero potuto danneggiare lo sviluppo dell'uva.
L'aumento della produzione non è stato uniforme in tutta Italia. Le regioni meridionali hanno registrato la crescita più significativa, con un aumento della produzione del 19%. Le regioni settentrionali hanno registrato aumenti moderati, mentre l'Italia centrale ha registrato un leggero calo di circa il 3%. Il calo dell'Italia centrale è dovuto principalmente alle minori rese in Toscana, regione nota per i suoi vini di alta qualità.
Le prime stime dell'OIV forniscono un'importante fotografia per i produttori, gli esportatori e i consumatori che devono pianificare l'anno prossimo. Anche se ci sono segni di ripresa dai recenti minimi, la produzione globale ed europea rimane al di sotto delle medie storiche. Le condizioni meteorologiche continuano a svolgere un ruolo fondamentale nel determinare i risultati annuali dell'industria vinicola, soprattutto in paesi come l'Italia, dove le differenze regionali possono avere un impatto significativo sui totali nazionali.
L'OIV pubblicherà cifre aggiornate più avanti nel corso dell'anno, man mano che saranno disponibili ulteriori dati dai Paesi membri e che le vendemmie saranno completate in entrambi gli emisferi. Per ora, i produttori italiani sono cautamente ottimisti sul fatto che il miglioramento del clima e delle rese contribuirà a stabilizzare i mercati interni e le esportazioni dopo due anni difficili.
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