2025年 12月 05日
I produttori di vino europei sono pronti a beneficiare di un nuovo accordo politico raggiunto a Bruxelles questa settimana. Il 3 dicembre, il Parlamento europeo e il Consiglio hanno approvato un "Pacchetto vino" provvisorio, concepito per aiutare il settore ad affrontare le sfide sociali, economiche, geopolitiche e ambientali. L'accordo fa seguito a mesi di negoziati ed è considerato una risposta alle richieste di lunga data degli operatori del settore vitivinicolo di strumenti di sostegno più orientati al mercato.
Il Comité Européen des Entreprises Vins (CEEV), che rappresenta le aziende vinicole europee, ha accolto con favore l'accordo. Marzia Varvaglione, presidente del CEEV, ha dichiarato che il pacchetto risponde alle principali preoccupazioni del settore, soprattutto in aree quali la promozione, gli investimenti e l'enoturismo. Ha osservato che, sebbene le misure siano positive, la legislazione dell'UE da sola non può risolvere tutti i problemi dei produttori di vino.
Una delle caratteristiche principali dell'accordo è una maggiore flessibilità nella gestione delle autorizzazioni all'impianto. Questo cambiamento dovrebbe aiutare le aziende vinicole a pianificare la produzione in modo più efficace e ad adattarsi alle mutevoli condizioni di mercato. Tuttavia, alcuni operatori del settore hanno espresso disappunto per l'eliminazione della scadenza del 2045 per i diritti di impianto, sostenendo che potrebbe ridurre la stabilità a lungo termine.
Il pacchetto consente inoltre agli Stati membri di ottenere un cofinanziamento UE per gli investimenti legati al clima fino all'80% dei costi ammissibili. Questa mossa mira ad accelerare gli sforzi dei produttori di vino per adattarsi ai cambiamenti climatici e adottare pratiche più sostenibili. Negli ultimi anni, il settore ha dovuto affrontare una pressione crescente a causa di eventi meteorologici estremi e condizioni ambientali mutevoli.
Anche i programmi di promozione saranno modificati dal nuovo accordo. Una nuova struttura consentirà tre periodi di finanziamento consecutivi di tre anni, con un maggiore sostegno finanziario disponibile. I leader del settore ritengono che ciò contribuirà a rafforzare la competitività internazionale dei vini europei in un momento in cui i mercati globali stanno diventando più difficili.
Anche il turismo del vino ha ricevuto un sostegno esplicito nel pacchetto. Il CEEV ha sottolineato che l'enoturismo è un importante motore della crescita economica locale e contribuisce a creare legami più forti tra produttori e consumatori.
Anche le norme sull'etichettatura sono destinate ad essere aggiornate. La Commissione europea si è impegnata a sviluppare un simbolo armonizzato per i codici QR sulle etichette dei vini, che dovrebbe garantire una maggiore certezza giuridica per i produttori di tutti gli Stati membri. Verranno inoltre allineati i regolamenti per i prodotti vinicoli aromatizzati e per i vini standard, rendendo più facile per i produttori l'introduzione di nuovi tipi di vino "senza basso contenuto alcolico".
Nonostante questi progressi, permangono alcune preoccupazioni all'interno del settore. Il CEEV ha ribadito la sua opposizione all'utilizzo dei fondi UE per l'estirpazione dei vigneti - una misura volta a ridurre la sovrapproduzione - anche in presenza di restrizioni. C'è disagio anche per la regolamentazione dei vini parzialmente dealcolizzati. L'accordo introduce una nuova categoria, denominata "vino ad alcol ridotto", per i prodotti che superano il 6% di alcol in volume, che alcuni temono possa creare ambiguità giuridiche e interrompere la coerenza del mercato.
Ignacio Sánchez Recarte, Segretario Generale della CEEV, ha dichiarato che, sebbene non tutte le scelte terminologiche siano ideali per il settore, ha accolto con favore i passi avanti verso l'armonizzazione di termini come "0,0%" per i vini senza alcol. Ha invitato i legislatori ad adottare formalmente il pacchetto senza ritardi.
Il Pacchetto Vino dovrebbe essere approvato formalmente nelle prossime settimane. Se verrà adottato come previsto, segnerà uno dei più significativi aggiornamenti della politica vitivinicola dell'UE degli ultimi anni, con implicazioni dirette per i produttori di tutta Europa e potenziali effetti a catena sui mercati vinicoli mondiali.