La Francia fissa limiti di riserva uniformi per i vini AOP, limitando i rossi di Bordeaux a 30 ettolitri per ettaro

16-12-2025

Il nuovo decreto uniforma le norme sui volumi complementari in tutte le denominazioni, con l'obiettivo di aumentare la flessibilità e stabilizzare il settore vitivinicolo tra i cambiamenti del mercato

La Francia ha emanato un nuovo decreto, il numero 2025-1221, datato 15 dicembre 2025, che modifica le regole relative alla quantità di vino che i produttori possono accantonare come volumi individuali complementari per i vini a denominazione di origine protetta (AOP). Il decreto è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del Governo il 16 dicembre 2025 ed è immediatamente operativo.

Il provvedimento è stato richiesto dalle organizzazioni professionali che rappresentano i viticoltori AOP. Il provvedimento aggiorna e uniforma l'elenco dei vini base che possono beneficiare di questi volumi supplementari tra i vini spumanti, rosati, rossi e bianchi AOP. Il cambiamento principale è che il volume complementare massimo che può essere fissato per una determinata vendemmia e il volume massimo totale che un produttore può immagazzinare sono ora fissati allo stesso livello per ogni denominazione. Ciò significa che per ogni vino AOP elencato, esiste ora un limite chiaro e uniforme per ettaro sia per quanto può essere prodotto in un singolo anno sia per quanto può essere tenuto in riserva da ciascun produttore.

Il decreto interessa un'ampia gamma di regioni e denominazioni vinicole francesi. Ad esempio, sono inclusi i vini rossi di Bordeaux, Beaujolais e Borgogna e i vini bianchi di Muscadet, Chablis e Sancerre. Anche i vini rosati come i Côtes de Provence e gli spumanti come il Crémant d'Alsace rientrano nelle nuove regole. Il decreto elenca limiti specifici in ettolitri per ettaro per ogni denominazione. Ad esempio, i produttori di vino rosso di Bordeaux possono ora riservare fino a 30 ettolitri per ettaro come volume complementare, mentre i produttori di vino bianco Muscadet hanno un limite di 20 ettolitri per ettaro.

Secondo il governo, questa mossa ha lo scopo di allineare meglio le quote di produzione alle esigenze del mercato. Uniformando le regole tra le varie denominazioni, le autorità sperano di dare ai produttori una maggiore flessibilità per rispondere alle fluttuazioni della domanda, mantenendo al contempo gli standard di qualità associati allo status di AOP. Il decreto è stato elaborato su input delle organizzazioni di difesa e di gestione di ciascuna denominazione e sulla base delle raccomandazioni del Comitato nazionale per le denominazioni di origine dei vini e degli alcolici.

Il nuovo regolamento sostituisce le precedenti tabelle allegate al decreto del 2015 che disciplinavano questi volumi. Ora tutti i produttori interessati devono attenersi agli allegati aggiornati che specificano quali vini sono ammissibili e quali sono i rispettivi limiti. La modifica si applica a tutti i produttori di vino AOP in Francia che desiderano costituire o conservare volumi individuali complementari.

Il Ministero dell'Agricoltura, insieme ai ministeri responsabili delle piccole imprese, del commercio, del turismo, del potere d'acquisto e dei conti pubblici, supervisionerà l'applicazione delle nuove regole. Il governo si aspetta che questa armonizzazione contribuisca a stabilizzare il settore, rendendo più facile per i produttori gestire le scorte in anni di raccolti variabili o di condizioni di mercato mutevoli.

Questo aggiornamento legislativo giunge in un momento in cui i produttori di vino francesi si trovano ad affrontare le continue sfide della variabilità climatica e del cambiamento dei modelli di domanda globale. Fornendo linee guida più chiare sui volumi di riserva, i funzionari mirano a sostenere sia la resilienza economica che la reputazione dei vini francesi DOP sui mercati internazionali.