04-12-2025
Il Consiglio Nazionale dell'Unione Italiana Vini (UIV) si è riunito ieri per discutere delle attuali sfide dell'export di vino italiano, in particolare nei mercati extra-UE. Secondo i dati dell'Osservatorio UIV, le esportazioni verso i Paesi extracomunitari sono in costante calo. Nel terzo trimestre il valore delle esportazioni è sceso del 14% e nei primi nove mesi di quest'anno il calo cumulato ha raggiunto il 5,7% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente.
Questa flessione ha portato i leader del settore a chiedere un aumento dei finanziamenti e un allungamento dei tempi per le attività promozionali nei Paesi terzi. L'UIV chiede che vengano stanziate maggiori risorse per l'Agenzia italiana per il commercio (Ice) per sostenere gli sforzi di diversificazione del mercato. Queste iniziative sono considerate essenziali per la crescita a lungo termine e per mantenere una forte presenza sui mercati internazionali.
Il Consiglio ha anche affrontato l'imminente negoziato a Bruxelles sul cosiddetto "Pacchetto Vino", che sarà discusso domani in una riunione di trilogo. Una delle richieste principali dell'UIV è quella di estendere la durata della misura di promozione OCM da tre anni a dieci anni consecutivi per le attività rivolte a Paesi specifici. Questa estensione è considerata fondamentale per costruire relazioni durature e un efficace riconoscimento del marchio all'estero.
Un altro tema importante è stata la proposta di finanziamento dell'estirpazione dei vigneti, una misura che verrebbe finanziata interamente con le risorse esistenti senza fondi aggiuntivi. Paolo Castelletti, segretario generale dell'UIV, ha ricordato ai membri del Consiglio che un'iniziativa simile è stata attuata nel 2009 con una spesa comunitaria di un miliardo di euro, ma non ha raggiunto i suoi obiettivi. Ha avvertito che la deviazione dei fondi da sviluppo, promozione, investimenti e ristrutturazione potrebbe compromettere la crescita futura del settore.
Il Consiglio ha inoltre espresso preoccupazione per i ritardi nell'approvazione delle norme sui vini dealcolizzati. Il decreto interministeriale del Masaf e del Mef è in attesa della Ragioneria Generale dello Stato da circa due mesi. I produttori italiani attendono questo regolamento per poter competere ad armi pari con gli altri produttori europei, che hanno avuto un vantaggio di quattro anni dalla pubblicazione del regolamento UE nel dicembre 2021.
I rappresentanti del settore hanno sottolineato che salvaguardare le risorse per lo sviluppo e la promozione è fondamentale in un momento in cui la concorrenza globale aumenta e i mercati tradizionali mostrano segni di debolezza. Si prevede che le decisioni prese a Bruxelles e a Roma nelle prossime settimane avranno un impatto significativo sulla direzione del settore vitivinicolo italiano e sulla sua capacità di adattarsi alle mutevoli condizioni internazionali.
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