Scienziati brasiliani creano un sensore di sughero per rilevare il nitrito di sodio vietato nei vini

21-10-2025

Un dispositivo ecologico offre uno screening rapido e a basso costo dei contaminanti cancerogeni presenti nelle bevande, con l'obiettivo di aumentare la sicurezza alimentare

I ricercatori dell'Università Federale di São Carlos (UFSCar) in Brasile hanno sviluppato un nuovo sensore fatto di sughero in grado di rilevare il nitrito di sodio nelle bevande, tra cui vino, acqua minerale e succo d'arancia. Il team, guidato da Bruno Campos Janegitz, responsabile del Laboratorio di Sensori, Nanomedicina e Materiali Nanostrutturati (LSNano), ha creato il dispositivo per rispondere alle preoccupazioni sulla contaminazione da nitrito di sodio nelle bevande. Il nitrito di sodio è comunemente usato come conservante e colorante in carni lavorate come pancetta e prosciutto. Tuttavia, il suo uso nelle bevande è vietato in Brasile e nella maggior parte degli altri Paesi perché può formare nitrosammine, composti legati al cancro.

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Microchimica Acta. Secondo Janegitz, la motivazione alla base del progetto era lo sviluppo di un metodo semplice, veloce e accessibile per rilevare il nitrito di sodio e garantire la sicurezza e la qualità degli alimenti liquidi. Il sensore offre un modo a basso costo per identificare questo contaminante, importante sia per i produttori che per le autorità di controllo della sicurezza alimentare.

Per costruire il sensore, il team ha scelto il sughero per la sua sostenibilità, disponibilità e basso costo. Hanno usato un laser per convertire la superficie del sughero in grafene, una forma di carbonio altamente conduttiva. Questo processo crea dei percorsi sul sughero che sono essenziali per rilevare il nitrito di sodio attraverso l'ossidazione elettrochimica. Dopo la laseratura, hanno applicato uno spray impermeabile per evitare l'assorbimento di liquidi e hanno usato uno smalto per unghie per definire l'area attiva del sensore. I pezzi sono stati poi essiccati in forno a 40°C per ottimizzare le loro proprietà.

I test hanno comportato l'esposizione del sensore a soluzioni diluite di acqua, succo di frutta e vino contenenti nitrito di sodio. Il dispositivo ha dimostrato una forte sensibilità e stabilità, rilevando con successo concentrazioni rilevanti per gli standard di sicurezza alimentare. I ricercatori hanno sottolineato che il loro processo non richiede sostanze chimiche tossiche ed è rispettoso dell'ambiente.

Attualmente il progetto è in fase di validazione in laboratorio e di ulteriore perfezionamento del design. Il team ritiene che, con un ulteriore sviluppo, questa tecnologia potrebbe diventare uno strumento pratico per il monitoraggio dei contaminanti nell'industria alimentare e delle bevande. La fase successiva si concentrerà sull'adattamento del sensore per applicazioni reali al di fuori del laboratorio.

Lo sviluppo arriva in un momento in cui la sicurezza alimentare rimane una preoccupazione globale. Metodi di rilevamento rapidi ed economici come questo sensore basato sul sughero potrebbero aiutare a prevenire che sostanze nocive raggiungano i consumatori e a sostenere gli sforzi normativi per mantenere standard elevati nella produzione alimentare.