L'investimento in vini pregiati diventa più complesso grazie alla sovraperformance del mercato di alcune etichette selezionate

05-09-2025

L'esperienza e la selezione accurata diventano cruciali, poiché solo i vini rari e di alta qualità mostrano forti rendimenti in un contesto di aumento del rischio di mercato.

Negli ultimi anni investire in vini pregiati è diventato sempre più impegnativo e il mercato non offre più i facili guadagni del passato. Secondo WineCap, una piattaforma specializzata che segue le tendenze degli investimenti nel settore vinicolo, l'ambiente attuale è caratterizzato da una maggiore complessità e rischio. Tuttavia, nonostante il trend negativo generale, ci sono ancora singole etichette che mostrano un potenziale di crescita per gli investitori che effettuano una selezione accurata.

WineCap ha recentemente pubblicato la lista dei vini più performanti del primo semestre del 2025. Tra questi c'è Soldera Case Basse 2018, un nome di culto di Montalcino, che continua ad attirare l'attenzione di collezionisti e investitori. La piattaforma evidenzia diversi altri vini promettenti per coloro che cercano di diversificare il proprio portafoglio. A Bordeaux, Les Carmes Haut Brion si distingue come un'etichetta dalla forte performance. Anche la Borgogna offre opportunità, con Domaine Michel Lafarge, Domaine de la Vougeraie e Samuel Billaud che si distinguono per la qualità costante e l'interesse per gli investimenti.

La Champagne rimane una regione chiave per gli investimenti in vini pregiati, in particolare con le cuvée di prestigio di Dom Pérignon, Krug e Cristal. WineCap indica come particolarmente interessanti le annate comprese tra il 2008 e il 2014. Altre bottiglie degne di nota sono Le Mesnil di Salon e Comtes de Champagne di Taittinger delle annate dal 2008 al 2012.

L'Italia continua a essere un attore significativo nel mercato dei vini pregiati. I classici nomi "blue chip" di Bolgheri - il Sassicaia della Tenuta San Guido, l'Ornellaia e il Masseto del gruppo Frescobaldi - restano dei punti fermi per gli investitori. WineCap identifica anche le recenti performance come il Brunello di Montalcino Pianrosso Santa Caterina d'Oro Riserva di Ciacci Piccolomini d'Aragona. Questo vino si è apprezzato in media del 21% nell'ultimo anno e dell'86% in dieci anni. Un altro vino di spicco è lo Scrio de Le Macchiole di Bolgheri, il cui valore è aumentato del 29% in dodici mesi e del 107% in dieci anni.

Anche i produttori classici del Piemonte sono rappresentati tra le raccomandazioni di WineCap. Gaja, noto in tutto il mondo per il Barbaresco e il Barolo, questa volta è in evidenza per il suo vino bianco Rossj-Bass, il cui valore è aumentato del 28% in un anno e del 128% in dieci anni. Il Barolo di Cascina Fontana ha registrato incrementi simili: +29% in dodici mesi e +129% in dieci anni.

In Valpolicella, WineCap segnala l'Amarone di Marion, un piccolo produttore i cui vini sono aumentati del 21% in un anno e del 43% in cinque anni. Questi vini hanno in comune caratteristiche che li rendono interessanti per gli investimenti: rarità, successo di critica, richiesta di annate più vecchie, forte reputazione del marchio e potenziale di invecchiamento.

Il mercato attuale richiede più competenze che mai. Gli investitori devono concentrarsi sulle etichette che soddisfano criteri rigorosi di qualità e scarsità, tenendo d'occhio l'evoluzione della domanda. Sebbene sia più difficile ottenere ampi guadagni di mercato rispetto agli anni precedenti, i vini accuratamente selezionati continuano a offrire opportunità per coloro che sono disposti a fare ricerche e a chiedere consigli agli esperti.