13-08-2024
Il mercato mondiale del vino ha subito una notevole flessione nel periodo di 12 mesi conclusosi a marzo 2024, caratterizzata da significative riduzioni sia in termini di volume che di valore. Secondo i dati doganali di vari Paesi, le esportazioni mondiali di vino sono diminuite del 5,4% in volume, raggiungendo i 9,883 miliardi di litri, mentre il valore è sceso del 6,4%, per un totale di 38,791 miliardi di dollari. Questo calo ha leggermente abbassato il prezzo medio a 3,92 dollari al litro, con una diminuzione di quattro centesimi rispetto all'anno precedente.
Il calo del commercio globale di vino si inserisce in un contesto di incertezza economica, determinata da fattori quali l'inflazione, le tensioni politiche e i conflitti in corso. Queste sfide hanno avuto un impatto sul comportamento dei consumatori e sulle dinamiche di mercato, rendendo essenziale l'esame delle prestazioni dei principali Paesi esportatori di vino. I primi undici esportatori, che insieme rappresentano oltre l'86% del commercio mondiale di vino, hanno registrato riduzioni sia in valore che in volume. Tuttavia, alcuni Paesi hanno mostrato segni di ripresa rispetto ai mesi precedenti. Sei di queste nazioni sono riuscite ad aumentare i prezzi medi, mentre la classifica in termini di volume delle esportazioni è rimasta invariata rispetto all'anno precedente. In particolare, l'Australia ha superato la Nuova Zelanda in termini di valore, salendo al quinto posto.
Dati corrispondenti al fatturato degli ultimi 12 mesi. Aggiornato a marzo 2024.
La Francia continua a dominare il mercato mondiale del vino in termini di valore, con esportazioni pari a 12,812 miliardi di dollari. Tuttavia, ha perso terreno in termini di volume, esportando 1,284 miliardi di litri, ovvero 93 milioni di litri in meno rispetto all'anno precedente. Nonostante questo calo, la Francia rimane il leader indiscusso nel commercio del vino, in particolare nei mercati di alto valore.
L'Italia, secondo esportatore per valore, ha registrato vendite per 8,546 miliardi di dollari. Nonostante una leggera riduzione di 14,5 milioni di litri, l'Italia ha mantenuto la sua posizione di primo esportatore per volume, con 2,1516 miliardi di litri spediti. La Spagna ha seguito a ruota, esportando 2,125 miliardi di litri, con un calo di 36 milioni di litri rispetto all'anno precedente. In termini di valore, la Spagna ha registrato 3,257 miliardi di dollari, con un calo del 4,3% rispetto all'anno precedente.
Le dinamiche di mercato sono state più difficili per i Paesi extraeuropei, in particolare per quelli del Nuovo Mondo. Cile, Australia, Nuova Zelanda, Stati Uniti e Argentina hanno registrato cali a due cifre nel valore delle esportazioni. Anche il Sudafrica ha registrato un calo significativo. In termini di volume, il Cile ha subito il calo più marcato, con una riduzione di 99 milioni di litri, seguito da Sudafrica, Nuova Zelanda, Stati Uniti e Argentina, che hanno tutti registrato una notevole diminuzione. Tuttavia, l'Australia è riuscita a mantenere il calo dei volumi al di sotto della media, anche se con un prezzo medio significativamente più basso.
Il Cile, nonostante la perdita di quote di mercato, ha mantenuto la sua posizione di quarto esportatore di vino a livello globale, con quasi 700 milioni di litri e 1,548 miliardi di dollari di valore. La performance dell'Australia, pur segnata da un forte calo del valore, le ha permesso di superare la Nuova Zelanda e di assicurarsi il quinto posto in classifica. Gli Stati Uniti hanno sfiorato il sorpasso della Nuova Zelanda in termini di valore, evidenziando l'intensa competizione tra i produttori di vino del Nuovo Mondo.
Anche la Germania, con 1,145 miliardi di dollari di esportazioni, ha dovuto affrontare delle sfide ma è riuscita a rimanere tra i primi esportatori di vino, completando l'elenco dei Paesi che superano il miliardo di dollari di valore delle esportazioni. Il Portogallo si è classificato al nono posto, mentre Argentina e Sudafrica hanno chiuso l'elenco, ciascuno con un valore leggermente inferiore a 643 milioni di dollari.
I produttori di vino europei hanno dimostrato una relativa resistenza rispetto alle loro controparti del Nuovo Mondo, in gran parte grazie ai loro mercati consolidati e al posizionamento di prodotti di qualità. Francia, Italia e Spagna, in particolare, sono riuscite a mantenere la loro posizione di leader nonostante il calo generale del commercio globale. La loro capacità di spuntare prezzi più alti per i loro vini ha giocato un ruolo cruciale nel mitigare l'impatto della riduzione dei volumi.
Tuttavia, la tendenza più ampia indica che anche queste tradizionali potenze vinicole non sono immuni dalle pressioni economiche che colpiscono il mercato globale. Le lievi riduzioni di volume e valore registrate da questi attori chiave riflettono le continue sfide dell'industria vinicola, esacerbate dagli eventi globali che hanno sconvolto i flussi commerciali e i modelli di spesa dei consumatori.
Mentre il mercato globale del vino attraversa questo periodo di incertezza, l'attenzione di molti produttori si sposterà probabilmente sul rafforzamento delle loro posizioni nei mercati esistenti, esplorando al contempo nuove opportunità di crescita. La capacità di adattarsi alle mutevoli preferenze dei consumatori, alle condizioni economiche e agli sviluppi geopolitici sarà fondamentale per mantenere la competitività in questo ambiente altamente volatile.
Inoltre, i cambiamenti in corso nelle dinamiche commerciali globali, in particolare le sfide affrontate dai produttori del Nuovo Mondo, suggeriscono che il settore vinicolo potrebbe continuare a registrare fluttuazioni sia in termini di volume che di valore nel breve termine. Investimenti strategici nel marketing, nell'innovazione e nella sostenibilità potrebbero fornire un percorso di ripresa e crescita, aiutando i produttori a superare l'attuale tempesta e ad emergere più forti in futuro.
In conclusione, il commercio mondiale del vino sta attraversando un periodo di contrazione, determinato da una complessa interazione di fattori economici e geopolitici. Sebbene i produttori europei abbiano dimostrato una relativa capacità di recupero, le tendenze più generali del mercato indicano una strada difficile per l'intero settore. La capacità di adattamento e di innovazione dei produttori e degli esportatori in questi tempi incerti determinerà il loro successo nel mercato globale in evoluzione.
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