10-07-2024

Il paesaggio umbro è caratterizzato da dolci colline, borghi medievali e vigneti verdeggianti, dove l'eredità di Lungarotti si erge a testimonianza dell'eccellenza vinicola italiana. Questa narrazione inizia con Giorgio Lungarotti, un pioniere dell'enologia moderna che trasformò l'azienda agricola di famiglia in una rinomata cantina a Torgiano, un paese incastonato tra Perugia e Assisi. Oggi, questa eredità è sostenuta da tre generazioni della famiglia Lungarotti, che fondono l'innovazione con la tradizione per mantenere la qualità distintiva dei loro vini, sostenendo al contempo pratiche di produzione sostenibili.
Per oltre un decennio, Wine Spectator ha riconosciuto Lungarotti come una delle cantine più importanti, invitandola costantemente al prestigioso evento OperaWine. Questo riconoscimento sottolinea l'impegno di Lungarotti non solo nel produrre vini eccezionali, ma anche nel promuovere una ricca etica culturale e ambientale intorno al vino. La loro filosofia integra la produzione di qualità con un'ospitalità eccellente, la conservazione del patrimonio storico e culturale, la tutela della biodiversità e le esperienze autentiche nella natura, racchiudendo quella che chiamano Lungarotti Experience.
La storia di Lungarotti è una storia di profondo amore per la terra, che attraversa i secoli. Il viaggio della famiglia nella produzione di vino e olio d'oliva è iniziato nella Media Valle del Tevere oltre due secoli fa. All'inizio del 1900, il padre e lo zio di Giorgio Lungarotti erano già noti per la qualità dei loro vini, tra cui un famoso Vin Santo, anche se la loro reputazione era limitata al livello locale.
Giorgio Lungarotti, con una laurea in Agraria conseguita nel 1936, portò un approccio visionario alla viticoltura. Nel 1949, in occasione della Fiera dell'Uva di Perugia, dimostrò la necessità di una viticoltura moderna, segnando l'inizio di una trasformazione della viticoltura umbra. Egli abbracciò tre principi: il miglioramento della qualità, la viticoltura specializzata e l'abolizione della mezzadria, portando alla creazione di una cantina che produsse i primi vini imbottigliati, il "Rubesco" e il "Torre di Giano", dalla vendemmia del 1962. Questi vini ottennero una delle prime denominazioni DOC in Italia nel 1968, stabilendo uno standard elevato per i vini umbri.
Dalla scomparsa di Giorgio nel 1999, le figlie Chiara Lungarotti e Teresa Severini sono alla guida dell'azienda, portando in primo piano la loro esperienza e il loro spirito innovativo. Chiara, laureata in Agraria e specializzata in Viticoltura, crede nell'equilibrio tra innovazione e tradizione. Il suo profondo legame con la terra è palpabile e sostiene con passione il significato culturale del vino e dell'olio d'oliva nel patrimonio umbro e italiano.
Teresa, una delle prime donne enologhe d'Italia, dirige il Marketing e la Comunicazione con l'obiettivo di allineare il prodotto all'identità dell'azienda e del territorio. Si preoccupa di educare i giovani al vino, con l'obiettivo di renderli i futuri appassionati consapevoli. Il suo approccio dinamico si estende anche al coinvolgimento in "Le Donne del Vino", un'associazione che promuove il ruolo delle donne nel settore vinicolo.
Maria Grazia, madre di Chiara e Teresa, contribuisce in modo significativo attraverso la Fondazione Lungarotti, che dirige. Con una formazione in Lettere e Storia dell'Arte, ha dedicato oltre 40 anni alla promozione del patrimonio culturale del vino e dell'olio, fondando il Museo del Vino di Torgiano (MUVIT) nel 1974 e il Museo dell'Olivo e dell'Olio (MOO) nel 2000.
La dedizione dei Lungarotti alla sostenibilità è evidente nelle loro pratiche. I loro 250 ettari di vigneti a Torgiano e Montefalco sono gestiti con attenzione alla biodiversità e alla responsabilità ambientale. La tenuta di Torgiano, certificata VIVA dal 2018, impiega tecniche di vigneto sostenibili, mentre la tenuta di Montefalco è coltivata biologicamente dal 2010 e certificata biologica dal 2014.
A Torgiano, la tenuta si estende per 230 ettari e produce una gamma diversificata di vini, tra cui rossi, bianchi, rosati e spumanti. L'azienda vanta anche un importante uliveto che produce olio extravergine di oliva biologico. La tenuta di Montefalco, acquisita nel 2000, si concentra sulla produzione di vini biologici e dispone di una moderna cantina sotterranea progettata nel rispetto dell'ambiente.
L'esperienza Lungarotti offre una moltitudine di modi per entrare in contatto con il patrimonio dell'azienda. I visitatori possono visitare i vigneti e le cantine di Torgiano e Montefalco, assistendo al processo di vinificazione e degustando i vini. Questi tour offrono un'esperienza coinvolgente, dai vigneti alle cantine di invecchiamento, mettendo in evidenza la dedizione e la maestria artigianale dietro ogni bottiglia.
Oltre alle visite alle cantine, i musei della Fondazione Lungarotti, MUVIT e MOO, offrono un viaggio culturale attraverso la storia del vino e dell'olio d'oliva. Il MUVIT, uno dei musei del vino più completi al mondo, espone oltre tremila manufatti, mentre il MOO esplora la storia e il significato dell'olio d'oliva.
L'arte e la cultura sono parte integrante dell'identità di Lungarotti. La famiglia ha una lunga tradizione di intreccio tra vino e arte, evidente nella collaborazione con artisti contemporanei. Un'opera degna di nota è "Triple Twist" di Beverly Pepper, una scultura che simboleggia la vite e la vita, installata presso la cantina di Torgiano.
L'impegno di Lungarotti per l'ospitalità si manifesta nell'offerta agrituristica. Poggio alle Vigne, una casa padronale del XVII secolo ristrutturata, e Il Poggiolo, una romantica dependance rurale, offrono ritiri sereni circondati da vigneti e uliveti. Gli ospiti possono anche godere di esperienze culinarie presso l'Enoteca della Cantina e l'Osteria del Museo, dove la cucina locale è abbinata ai vini Lungarotti.
Lungarotti rappresenta una miscela di tradizione, innovazione e sostenibilità, profondamente radicata nel ricco patrimonio culturale e naturale dell'Umbria. Attraverso la loro dedizione alla qualità, alla responsabilità ambientale e alla promozione culturale, continuano a raccontare la storia dell'Umbria e dell'Italia al mondo, creando un'eredità che trascende le generazioni.
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