Nell'arte e nella scienza della vinificazione, l'ossigeno è sia un amico che un nemico. La sua gestione è una danza ricca di sfumature che, se eseguita correttamente, può elevare il profilo sensoriale del vino a nuovi livelli. Che si tratti dei delicati sussurri dei vini bianchi e rosati o delle robuste conversazioni dei rossi, la comprensione del ruolo dell'ossigeno è fondamentale per i viticoltori che vogliono produrre bottiglie che affascinino e incuriosiscano. Tuffiamoci nella saga dell'ossigeno nella vinificazione, esplorando strategie pratiche, tecniche innovative e il pionieristico metodo Delteil che hanno plasmato le pratiche moderne nelle cantine di tutto il mondo.
Il rapporto dell'ossigeno con il vino è complesso. Da un lato, è essenziale per il metabolismo dei lieviti durante la fermentazione e svolge un ruolo chiave nella maturazione del vino, contribuendo a svilupparne i sapori e ad ammorbidirne i tannini. Dall'altro, un'esposizione eccessiva può portare all'ossidazione, privando i vini della loro freschezza, del colore e della vivacità. In questo delicato equilibrio entra in gioco l'abilità di gestire l'ossigeno, soprattutto per i vini bianchi e rosati che sono più suscettibili ai danni ossidativi.
Per i vini bianchi e rosati, la battaglia contro l'ossidazione inizia fin dalla raccolta dell'uva. Questi vini devono il loro fascino ai composti aromatici e ai profili più leggeri e delicati, che vengono facilmente oscurati dagli effetti indesiderati dell'ossigeno. Tecniche come la riduzione del tempo di contatto del succo con l'aria, l'uso oculato di antiossidanti come l'anidride solforosa e l'impiego di gas inerti durante lo stoccaggio e l'imbottigliamento sono fondamentali per preservarne la giovinezza e la freschezza.
Quando si tratta di vini rossi e, in una certa misura, dei bianchi più ricchi, l'uso controllato dell'ossigeno può essere vantaggioso. La macro-ossigenazione, ossia l'introduzione di ossigeno durante la fermentazione, può contribuire a garantire la salute del lievito, facilitando una fermentazione completa e riducendo il rischio di composti solforati indesiderati. La micro-ossigenazione, l'aggiunta precisa di ossigeno a livello molecolare durante l'invecchiamento, può imitare il lento ingresso di ossigeno dell'invecchiamento in botte, ammorbidendo i tannini e aiutando a stabilizzare il colore senza il rischio di un'ossidazione eccessiva.
L'approccio metodologico di Dominique Delteil alla gestione dell'ossigeno, basato su oltre quarant'anni di ricerca e sviluppo, ha cambiato le carte in tavola. Questo metodo enfatizza l'applicazione personalizzata dell'ossigeno nelle varie fasi della vinificazione, dalla fermentazione alla maturazione, in base alle esigenze specifiche del vino. I suoi principi sono radicati nella comprensione della chimica del vino e del comportamento dei lieviti e dei tannini in presenza di ossigeno, consentendo agli enologi di sfruttarne i benefici e di mitigarne i rischi.
Durante la fermentazione, l'uso giudizioso della macro-ossigenazione può essere un'ancora di salvezza per i lieviti, in particolare nei mosti poveri di nutrienti. Assicurando ai lieviti l'accesso all'ossigeno di cui hanno bisogno per la sintesi dei lipidi, gli enologi possono prevenire le fermentazioni bloccate e promuovere una popolazione di lieviti sana, con il risultato di vini più puliti ed espressivi.
La tecnica del delestage, o travaso e ritorno, prevede lo svuotamento periodico del succo di fermentazione dal serbatoio e il suo ritorno sopra il cappello di bucce d'uva. Se combinato con la macro-ossigenazione, questo processo può aumentare l'estrazione, migliorando il colore, la struttura dei tannini e, in ultima analisi, il profilo sensoriale e la longevità del vino. È uno strumento potente nell'arsenale dell'enologo, in particolare per la creazione di vini rossi con profondità e complessità.
Per i vini bianchi e rosati, la strategia si sposta verso la protezione. Dal momento della vendemmia fino all'imbottigliamento, l'attenzione è rivolta a ridurre al minimo l'esposizione all'ossigeno. Tecniche come la pressatura a freddo, l'uso di antiossidanti e pratiche di vinificazione riduttive sono fondamentali. Inoltre, innovazioni moderne come i contattori a membrana consentono di rimuovere con precisione l'ossigeno disciolto, assicurando che questi vini raggiungano il consumatore come previsto.
Nel vasto e variegato mondo della vinificazione, la gestione dell'ossigeno è una testimonianza della miscela di arte e scienza che definisce questo mestiere. Grazie a un'attenta applicazione e a tecniche innovative, i viticoltori continuano a spingersi oltre i confini del possibile, creando vini che non solo riflettono il terroir da cui provengono, ma anche la competenza e la cura con cui sono stati prodotti.
Fondata nel 2007, Vinetur® è un marchio registrato di VGSC S.L. con una lunga storia nel settore vinicolo.
VGSC, S.L. con partita IVA B70255591 è una società spagnola legalmente iscritta nel Registro delle Imprese della città di Santiago de Compostela, con il numero di registrazione: Bollettino 181, Riferimento 356049 nel Volume 13, Pagina 107, Sezione 6, Foglio 45028, Iscrizione 2.
Email: info@vinetur.com
Sede e uffici a Vilagarcia de Arousa, Spagna.