01-12-2025
La decisione del governo britannico di aumentare l'accisa sugli alcolici in linea con l'indice dei prezzi al dettaglio ha suscitato forti critiche da parte dei produttori di alcolici e delle associazioni di categoria del Paese. L'annuncio è stato dato nell'ambito del Bilancio d'Autunno, presentato dal Cancelliere dello Scacchiere Rachel Reeves alla Camera dei Comuni il 26 novembre. Le nuove aliquote entreranno in vigore dal 1° febbraio 2026.
Secondo il governo, l'aumento è volto a bilanciare i contributi economici dei produttori di alcolici e del settore dell'ospitalità con gli obiettivi di salute pubblica volti a ridurre i danni legati all'alcol. Il documento programmatico pubblicato insieme al bilancio affermava che tutte le aliquote dell'accisa sugli alcolici sarebbero state "aggiornate" con l'inflazione, misurata dall'indice RPI, che attualmente si attesta al 3,66%. Ciò significa che i consumatori vedranno aumentare l'accisa di 11 pence su una bottiglia di Prosecco, di 13 pence su una bottiglia di vino rosso e di 38 pence su una bottiglia di gin.
Il governo ha anche annunciato un aumento degli sconti per i piccoli produttori, ma questo ha fatto poco per alleviare le preoccupazioni del settore. Miles Beale, direttore generale della Wine and Spirit Trade Association (WSTA), ha descritto il bilancio come "una morte da mille tagli" per le aziende del vino e degli alcolici. Ha sottolineato che molti produttori stanno ancora lottando con gli aumenti delle tasse introdotti a febbraio e stanno ora affrontando costi aggiuntivi derivanti da una nuova tassa sul vetro nota come Extended Producer Responsibility (EPR). Beale ha affermato che, insieme agli aumenti della previdenza nazionale, del salario minimo e delle tariffe aziendali, il settore si sente "sotto attacco continuo". Ha definito la mossa "tipicamente deludente e miope", avvertendo che avrebbe solo prolungato quello che ha descritto come un "circolo vizioso" per l'industria.
Mark Kent, amministratore delegato della Scotch Whisky Association (SWA), ha fatto eco a queste preoccupazioni. Ha dichiarato che i produttori di whisky scozzese sono "delusi" dalla decisione e ha avvertito che questa aggiungerà una pressione significativa a un settore che sta già subendo perdite di posti di lavoro, investimenti bloccati e chiusure di aziende. Kent ha sottolineato che non ci si può aspettare una crescita continua nei mercati nazionali e internazionali se non si mantengono condizioni di sostegno.
Le organizzazioni di categoria avevano fatto pressione contro qualsiasi aumento dei dazi prima dell'annuncio del bilancio. All'inizio di novembre, organizzazioni come la WSTA, la SWA e la Society of Independent Brewers (SIBA) hanno scritto ai funzionari governativi sottolineando quelle che hanno descritto come "sfide significative" per il settore. La SIBA ha risposto all'annuncio di oggi definendolo "un colpo amaro per i bevitori di birra, i pub della comunità e i piccoli birrifici". L'associazione ha criticato il cancelliere per non aver esteso lo sgravio sulla birra alla spina - una misura che avrebbe garantito alla birra venduta nei pub un'aliquota più bassa - sostenendo che si tratta di un'occasione mancata per sostenere un settore già sotto pressione.
Negli ultimi anni l'industria dell'ospitalità ha dovuto affrontare difficoltà crescenti a causa dell'aumento dei costi, del cambiamento delle abitudini dei consumatori e degli effetti persistenti delle restrizioni legate alla pandemia. Molte aziende hanno registrato un calo delle vendite e un aumento delle spese operative. I leader del settore sostengono che ulteriori aumenti delle tasse potrebbero portare a ulteriori chiusure e perdite di posti di lavoro in pub, bar, birrerie, distillerie e catene di approvvigionamento correlate.
Il governo sostiene che l'aumento dell'accisa sugli alcolici è necessario per la responsabilità fiscale e per gli obiettivi di salute pubblica. Tuttavia, i rappresentanti del settore avvertono che, in assenza di misure di sostegno o di sgravio mirate, questi cambiamenti potrebbero compromettere uno dei settori culturali ed economici più importanti della Gran Bretagna. Con l'avvicinarsi del mese di febbraio, i produttori e i rivenditori si stanno preparando ad affrontare un aumento dei costi, continuando a sollecitare i politici a riconsiderare il loro approccio.
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