03-12-2025
Il commercio globale del vino sta affrontando sfide significative nel 2025, con l'industria vinicola sudafricana che ha subito un forte calo delle esportazioni a causa della natura interconnessa dei mercati internazionali e delle recenti controversie commerciali. Il Sudafrica, che dipende fortemente dalle esportazioni per la sopravvivenza del suo settore vinicolo, quest'anno ha visto diminuire le spedizioni in quasi tutte le principali destinazioni.
Nel 2024, il Sudafrica ha esportato 284,8 milioni di litri di vino. Il Regno Unito è stato il mercato più grande, con il 28,3% delle esportazioni, seguito dalla Germania con il 16,2%, dalla Francia con il 5,6%, dal Belgio con il 5,4% e dagli Stati Uniti con il 3,5%. Questi dati dimostrano che l'Europa è la destinazione principale del vino sudafricano, mentre gli Stati Uniti svolgono un ruolo minore in termini di volume.
A settembre 2025, le esportazioni totali di vino sudafricano erano diminuite dell'8,2%. Le esportazioni di vino sfuso sono diminuite del 13,6%. Il calo varia a seconda del mercato: le esportazioni verso il Regno Unito sono diminuite del 12%, la Germania del 6%, la Francia del 28%, il Belgio del 4% e gli Stati Uniti di un impressionante 67%. Questi numeri riflettono non solo i problemi interni, ma anche le più ampie perturbazioni del commercio globale.
Un fattore chiave alla base di questi cali è il conflitto commerciale in corso tra Stati Uniti ed Europa. In risposta ai cambiamenti politici, gli Stati Uniti hanno imposto una tariffa del 10% sui vini europei, colpendo i principali fornitori come Francia e Italia. Sebbene i vini sudafricani non siano direttamente interessati da questi dazi, ora devono affrontare una tariffa del 30% negli Stati Uniti, che li rende meno competitivi in un mercato già difficile.
Gli effetti indiretti dei dazi statunitensi sono stati ancora più dannosi per il Sudafrica. Poiché i produttori francesi e italiani perdono l'accesso al mercato americano, riorientano i loro vini in eccedenza verso l'Europa, la principale regione di esportazione del Sudafrica, creando un eccesso di offerta e facendo scendere i prezzi. Questa maggiore concorrenza ha reso più difficile per i produttori sudafricani mantenere la propria quota di mercato.
Il rallentamento economico negli Stati Uniti e in Europa ha aggiunto ulteriore pressione. A metà del 2025, le importazioni statunitensi sono calate del 6,8% a causa della fretta delle aziende di importare beni prima dell'entrata in vigore dei dazi. L'inflazione al consumo negli Stati Uniti è salita al 2,7%, mentre la crescita economica nell'Eurozona è rallentata ad appena lo 0,1% nel secondo trimestre dell'anno. Queste condizioni hanno ridotto la domanda complessiva di vino a livello globale.
La Francia e l'Italia rimangono attori dominanti sia nel mercato vinicolo statunitense che in quello europeo. Quando non possono vendere tanto vino in America a causa dei dazi, si concentrano maggiormente sui mercati europei come la Germania, il Regno Unito, la stessa Francia e il Belgio, tutte destinazioni chiave per le esportazioni di vino sudafricano.
In Germania, le esportazioni di vino italiano sono aumentate di oltre il 10% in valore nella prima metà del 2025, mentre quelle sudafricane sono diminuite del 6%. L'Italia esporta ora in Germania una quantità di vino otto volte superiore a quella del Sudafrica. Nel Regno Unito, sebbene le esportazioni italiane siano leggermente diminuite, la Francia e l'Italia controllano ancora la maggior parte del mercato, con esportazioni più che doppie rispetto a quelle del Sudafrica.
Le esportazioni sudafricane in Francia sono calate drasticamente del 28%, poiché i produttori francesi hanno saturato il proprio mercato con le scorte in eccesso che non potevano essere vendute in America. In Belgio, le esportazioni sudafricane sono diminuite del 4%, ancora una volta a causa dell'aumento della concorrenza da parte dell'offerta europea riorientata.
Il calo complessivo delle esportazioni di vino sudafricano di quest'anno può essere ricondotto a tre fattori principali: le tariffe dirette degli Stati Uniti sui vini sudafricani; l'eccesso di offerta in Europa causato dai produttori francesi e italiani che hanno spostato la loro attenzione dall'America; il rallentamento generale della crescita economica globale che ha ridotto la domanda di vino da parte dei consumatori.
Questa situazione evidenzia quanto il commercio globale sia diventato profondamente interconnesso per i prodotti agricoli come il vino. Le decisioni prese in un paese possono avere conseguenze di vasta portata per i produttori che si trovano a migliaia di chilometri di distanza e che, pur non essendo direttamente coinvolti nelle controversie commerciali, sono comunque interessati dalle variazioni della domanda e dell'offerta.
I produttori di vino sudafricani si trovano ora di fronte a scelte difficili, alla ricerca di modi per adattarsi a queste nuove realtà. Molti esperti del settore ritengono che la diversificazione dei mercati di esportazione al di fuori dell'Europa e del Nord America sarà essenziale per la stabilità a lungo termine. Alcuni suggeriscono di aumentare gli sforzi per costruire il riconoscimento del marchio in Asia e Africa o di investire in strategie di marketing che distinguano i vini sudafricani dai loro concorrenti europei.
Per il momento, tuttavia, molti produttori si sentono schiacciati sia dai mercati tradizionali che da quelli emergenti, dato che le tensioni commerciali globali continuano a ridisegnare il panorama del commercio vinicolo internazionale.
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