Gli abaloni nutriti con la polpa d'uva crescono tre volte più velocemente in una scoperta dell'acquacoltura californiana

04-12-2025

L'uso innovativo degli scarti delle cantine da parte della tribù di Kashia offre una soluzione sostenibile, mentre le foreste di kelp scompaiono e le norme sulle discariche si inaspriscono

A Chico, in California, sta prendendo forma un nuovo approccio all'acquacoltura sostenibile, che utilizza i sottoprodotti dell'industria vinicola dello Stato per nutrire l'abalone rosso. Il progetto è guidato dalla Kashia Band of Pomo Indians di Stewarts Point Rancheria, nella Contea di Sonoma. Il loro lavoro si concentra sulla vinaccia, che comprende le bucce, i semi e i raspi rimasti dopo la vinificazione. Tradizionalmente considerato un rifiuto, questo materiale viene ora utilizzato come ingrediente principale del mangime per abaloni.

L'iniziativa è nata come risposta a una sfida importante nell'allevamento di abaloni. Le foreste di kelp della California settentrionale, la fonte naturale di cibo per gli abaloni, sono crollate negli ultimi anni. Questo ha lasciato gli allevamenti di abaloni a terra alla ricerca di mangimi alternativi che fossero al tempo stesso convenienti e responsabili dal punto di vista ambientale. Con il sostegno del California Sea Grant e la collaborazione di ricerca con la UC Davis, il team ha sviluppato pellet secchi contenenti fino al 24% di vinaccia. Questi pellet sono stati studiati per rimanere stabili in acqua per diversi giorni, in modo da soddisfare le abitudini alimentari lente degli abaloni.

Le prove di alimentazione si sono svolte presso il Bodega Marine Laboratory della UC Davis. I risultati sono stati notevoli: gli abaloni alimentati con la dieta a base di vinaccia sono cresciuti tre volte più velocemente di quelli a cui è stato somministrato il mangime commerciale standard. Daniel Swezey, direttore degli oceani e dell'acquacoltura della tribù Kashia, ha confermato che questo tasso di crescita non ha precedenti nella loro esperienza.

L'uso della vinaccia affronta due questioni importanti. In primo luogo, fornisce una fonte di mangime sostenibile e disponibile localmente per le operazioni di acquacoltura nelle regioni produttrici di vino come le contee di Sonoma e Mendocino. La vinaccia è ricca di carboidrati e nutrienti simili a quelli presenti nel kelp. In secondo luogo, offre un uso produttivo per i rifiuti delle cantine. La legge californiana impone alle aziende vinicole di sottrarre la vinaccia alle discariche per ridurre le emissioni di metano causate dalla decomposizione. Il riutilizzo di questo materiale come mangime per l'acquacoltura sostiene questi obiettivi ambientali e contribuisce a un'economia circolare.

I ricercatori stanno ora lavorando per migliorare ulteriormente la formula. La versione attuale del mangime contiene ancora una parte di farina di pesce, ma il team mira a sviluppare un pellet completamente vegetariano che corrisponda alla dieta erbivora degli abaloni selvatici. Questo renderebbe l'operazione ancora più sostenibile.

La tribù Kashia sta portando avanti il progetto di costruire un allevamento di abaloni che sarebbe il primo impianto di questo tipo gestito da indigeni negli Stati Uniti. Attualmente sono in cerca di permessi e finanziamenti per la costruzione. In caso di successo, questo modello potrebbe cambiare le modalità di allevamento delle abaloni in tutto il Paese e dimostrare come i sottoprodotti agricoli possano essere trasformati in preziose risorse per una produzione alimentare sostenibile.